supporto psicologico al collaboratore, consulenza a distanza

Supporto psicologico al collaboratore: cinque resistenze da sfatare

Come spiegato da Andrea Bertoletti, country manager di Stimulus Italia, nella sua riflessione di inizio anno, nel 2020 abbiamo registrato una forte accelerazione nella presa di consapevolezza verso le tematiche connesse alla salute della persona.

Da tempo sosteniamo come le aziende debbano occuparsi della salute e del benessere psicologico dei propri manager e collaboratori ma, a volte, si registrano ancora alcuni ostacoli e freni al cambiamento.

Supporto psicologico al collaboratore: cinque resistenze da sfatare

Come Stimulus Italia, la nostra mission è mettere a disposizione tutti gli strumenti necessari per sostenere le aziende nel percorso di costruzione di un mondo del lavoro inclusivo, responsabile e sereno.

Negli ultimi anni abbiamo lavorato a stretto contatto con i management aziendali per implementare il nostro programma di sostegno alla persona (EAP) e superare ogni possibile ostacolo o perplessità riscontrate sul campo.

Questo impegno costante ci permette oggi di offrire un servizio completo: oltre al supporto psicologico a distanza e faccia a faccia, ogni collaboratore può ricevere informazioni di natura legale, fiscale e socio-assistenziale.

Il team internazionale di Stimulus ha raccolto le 5 più frequenti “resistenze” all’implementazione di un servizio di supporto alla persona.

Le abbiamo analizzate una per una e abbiamo individuato i motivi per cui queste diffidenze possono ritenersi superate.

1. Il supporto psicologico a distanza serve a poco: chi vuole andare dallo psicologo, va privatamente

Nel 2020, i nostri professionisti hanno risposto a 3.300 richieste, rispetto alle 1.580 registrate nel corso del 2019: un aumento significativo in linea con quanto successo in Francia e Spagna.

Sul piano psicologico le principali tematiche trattate hanno riguardato:

  • sentimenti di angoscia e insicurezza legati alla pandemia;
  • vissuti depressivi;
  • difficoltà nella vita di coppia;
  • conseguenze del lavoro a distanza;
  • equilibrio tra vita privata e vita professionale;
  • domande sulla genitorialità e sulle relazioni familiari;
  • difficoltà nelle transizioni di vita;
  • problematiche adolescenziali.

Per quanto concerne il piano sociale, invece:

  • difficoltà di genitori con familiari non autosufficienti;
  • assistenza domiciliare;
  • assistenza educativa;
  • violenza domestica;
  • difficoltà economiche;
  • sovraindebitamento.

Durante la crisi sanitaria, dunque, molte persone hanno sentito l’esigenza di una richiesta di aiuto psicologico.

La pandemia ha risvegliato in tutti noi delle inquietudini, a volte particolarmente forti. Angoscia di fronte alla malattia, difficoltà di adattarsi al lavoro a distanza, paura di perdere i propri cari, solitudine da lockdown…

Ma questo non significa che il supporto psicologico sia legato solo a questo momento.

In generale, si stima che almeno l’8% della popolazione adulta abbia bisogno di un aiuto professionale per affrontare difficoltà psicologiche di varia natura.

Tuttavia, pare che solo lo 0,1% si rivolga autonomamente allo psicologo: questo dato suggerisce come l’accesso ai servizi sul territorio sia costellato da numerosi ostacoli, il primo dei quali è la notevole diversità delle figure professionali e delle specializzazioni in gioco.

Grazie alla nostra linea di ascolto, le persone possono fare riferimento su una sola risorsa accessibile 24 ore su 24.

Al collaboratore non è richiesta alcuna operazione preliminare: l’inquadramento della situazione e delle relative possibilità di aiuto è affidata interamente al team di professionisti.

I risultati, in termini di utilizzo, sono notevoli: la percentuale media di persone che si rivolgono al nostro servizio è 20-30 volte superiore alla media nazionale.


2. Il servizio è lungo e complesso da attivare

Il tempo necessario per l’attivazione di una linea Stimulus Care Services è di 48 ore.

La parte che richiede più impegno, ossia la comunicazione del servizio in azienda, è interamente facilitata grazie al supporto di Stimulus sui contenuti.

Il nostro programma di supporto alla persona può essere attivato anche a livello internazionale.

In questo caso i tempi variano in relazione al numero dei paesi da servire.

Per approfondire ecco l’approfondimento dedicato ai Progetti Internazionali Stimulus.


3. Il canale telefonico è impersonale.

Al contrario di quanto si possa ipotizzare, contattare telefonicamente un professionista del supporto psicologico facilita la relazione di aiuto.

La telefonata rappresenta un primo importante passo per tutte le persone che sentono il desiderio di consultare uno psicologo o assistente sociale ma non hanno il coraggio di affrontare un incontro faccia a faccia.

La telefonata permette:

  • al collaboratore/alla collaboratrice di esprimere le sue difficoltà senza mettersi completamente in gioco con l’altra persona;
  • al professionista di avviare uno scambio profondo che aiuta la persona ad abbassare le “difese” che ostacolano la condivisione del problema.

In tanti anni di esperienza nel supporto psicologico ai dipendenti, abbiamo visto che il canale telefonico è una soluzione molto più discreta rispetto a un incontro in presenza all’interno dell’azienda o di una città, dove si può essere “riconosciuti”.

Negli ultimi mesi, inoltre, molte persone hanno espresso il desiderio di lavorare con i nostri professionisti anche tramite video.

Per incontrare le loro esigenze, grazie alla piattaforma Stimulus Care Services i nostri servizi sono oggi ugualmente accessibili tramite webcam, chat e email.


4. Il supporto psicologico a distanza non offre la possibilità di un lavoro continuativo nel tempo

Sia per il servizio di sostegno psicologico a distanza che per l’assistenza sociale, l’accompagnamento offerto dal nostro team è personalizzato.

Questo significa che ogni situazione viene valutata e affrontata secondo precisi parametri: ogni caso è diverso dagli altri e per questo motivo riceve tutto l’aiuto necessario.

Ogni persona che accede viene presa in carico da un professionista, che lo segue lungo tutto il percorso. Questo è reso possibile rispettando appieno l’anonimato e la riservatezza della persona.

La personalizzazione del servizio si esprime attraverso l’erogazione di un numero di sessioni che varia a seconda della complessità del caso.

Per ogni situazione viene formulato un progetto di cura; al termine del progetto si valutano gli obiettivi raggiunti e le aree di ulteriore miglioramento.

Fondamentale, ai fini di una corretta gestione, è la definizione dei passi successivi al percorso svolto: si programmano colloqui di follow up, si orienta la persona verso un servizio territoriale, si coinvolgono altre figure-chiave nel percorso di aiuto.


5. La riservatezza è totale

Il nostro Programma di Assistenza alla persona, così come l’utilizzo della piattaforma Stimulus Care Services, è totalmente anonimo e riservato.

Gli psicologi e gli assistenti sociali di Stimulus sono legati a un codice deontologico che assicura un quadro di riservatezza totale.

I nostri strumenti gestionali sono progettati per memorizzare solo le informazioni strettamente necessarie sulle problematiche riferite, senza alcun riferimento all’identità della persona.

Nessun dato personale è trasmesso all’azienda, pertanto ogni persona è libera di rivolgere le sue domande allo psicologo senza alcun timore.

A fini reportistici, Stimulus Italia condivide con l’azienda il numero di chiamate su base mensile e un’indicazione generica sui servizi più richiesti.


Speriamo che questo approfondimento sia stato utile per superare le ultime resistenze all’attivazione di un programma di supporto alla persona.

Per ogni ulteriore informazione è sempre possibile contattare il nostro team all’indirizzo email info@stimulus-consulting.it

Insieme, ponendo al centro dell’attenzione il benessere della persona, possiamo costruire un mondo del lavoro sempre più inclusivo, responsabile e sereno.

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