Legge 104/92: un breve vademecum

La legge 104 del 1992 è una norma che in molti conoscono anche solo per sentito dire, ma chi l’approccia per necessità, spesso si trova in difficoltà nel comprenderla al meglio.
La ragione della confusione che circonda questa normativa è da ricercare nel fatto che si tratta di una legge quadro e quindi tratta tutti i principi fondamentali relativi a un data materia, nel caso specifico la disabilità.
È una norma molto complessa e ampia, composta da ben 44 articoli che trattano in particolare “l’assistenza, l’integrazione e i diritti delle persone con disabilità”.
Può essere difficile orientarsi all’interno di un testo legislativo in cui si spazia dal mondo scolastico al mondo del lavoro. Dalla diagnosi alla riserva per gli alloggi, dalle prove per i concorsi pubblici alle agevolazioni fiscali.
Un altro possibile motivo per cui la normativa può apparire ostica è il fatto che spesso chi ne deve usufruire non solo non conosce il linguaggio del legislatore, ma neanche il mondo della disabilità, con cui magari si confronta per la prima volta.
Vademecum Legge 104/92: introduzione
L’entrata in vigore di questa legge risale al febbraio del 1992, negli anni ci sono state diverse integrazioni e aggiornamenti. I più recenti aggiornamneti sono stati introdotti attraverso i tre decreti legislativi che hanno attuato la riforma del PNRR (legge n 227 del 22 dicembre 2021).
La legge 104/1992 rimane ancora oggi una normativa di riferimento estremamente importante per tutti coloro che hanno una disabilità (anche temporanea) e i loro caregiver.
Essa definisce in condizioni di disabilità tutte quelle persone che presentano “durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri”, tale da determinare:
• difficoltà nelle relazioni, nell’apprendimento o nella integrazione lavorativa,
• un processo di emarginazione o di svantaggio sociale,
• riduzione dell’autonomia tale da rendere necessario un intervento di assistenza permanente, continuativo e globale sia nella sfera delle relazioni che in quella individuale.
Uno dei principi su cui si basa la norma è quello dell’equità, per cui si cerca di eliminare le barriere che impediscono l’autonomia della persona.
>Per far questo, la legge prevede di fornire tutti quegli strumenti, anche detti accomodamenti ragionevoli (assistenza, ausili, adattamento della postazione, eliminazione barriere architettoniche, smartworking…), che possono permettere alla persona disabile di partecipare alla vita collettiva come tutti gli altri.
E per le organizzazioni…
All’interno della popolazione aziendale ci possono essere diverse persone che hanno bisogno della Legge 104. Tutti coloro che hanno una disabilità permanente o temporanea e tutti i caregivers (cioè coloro che prestano assistenza a una persona disabile).
Questi collaboratori hanno quindi diritto a richiedere e usufruire dei relativi benefici attivabili grazie al riconoscimento della Legge 104.
È possibile fare domanda per la Legge 104 qualora la condizione socio-sanitaria della persona impatti sulla sua autonomia quotidiana tale da riconoscere una “condizione di disabilità”.
Brevi indicazioni per ottenere la Legge 104/92
Come avviene il riconoscimento della condizione di disabilità?
Grazie al D.Lgs. 62/2024 si effettua una valutazione complessiva della persona a livello bio-psico-sociale attraverso una “valutazione di base”.
Come richiedere la Legge 104?
Per prima cosa bisogna recarsi dal medico di base della persona interessata e chiedere la compilazione di un apposito certificato medico introduttivo (in cui devono esser elencate tutte le patologie) che verrà inviato per via telematica direttamente all’Inps dal medico stesso.
Tale certificato è necessario che venga inviato all’INPS, così da finalizzare la domanda che può essere inviata in tre modi diversi:
• in autonomia accedendo al portale INPS nella sezione: “Servizi per il Cittadino” con le credenziali del richiedente;
• chiamando il Contact Center Inps-Inail, al numero verde 803.164, e fornendo comunque le credenziali del richiedente;
• rivolgendosi a un patronato.
Una volta inviata la domanda si dovrà soltanto aspettare la convocazione di fronte alla commissione da parte dell’INPS o la valutazione medico-legale dei documenti che sono stati inoltrati attraverso il medico.
In caso di malattie oncologiche gli accertamenti seguono la via dell’urgenza e della priorità, motivo per cui la convocazione deve avvenire entro quindici giorni.
Il giorno della visita il richiedente si dovrà presentare di fronte a una commissione medico-legale (in casi di pazienti allettati è il medico di base che nel certificato iniziale deve inserire la richiesta di visita domiciliare da parte della commissione).
Successivamente non si potrà che aspettare l’esito dell’accertamento. Ovvero di ricevere a casa il verbale della commissione dove si potrà leggere se è stata accertata (o meno) la condizione di disabilità.
Come leggere un verbale di accertamento di disabilità
Una volta che si riceve la lettera dell’INPS non sempre terminano le difficoltà legate a questa legge.
Potrebbe succedere, infatti, di faticare a comprendere quanto è scritto all’interno del verbale, per via dei diversi rimandi legislativi.
>Oppure si potrebbe non essere d’accordo con il giudizio della Commissione e quindi voler chiedere un ricorso (procedura da effettuare entro i 6 mesi dalla ricezione del verbale, avviando il processo con la richiesta dell’accertamento tecnico preventivo che il giudice affida a un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU).
Per quanto riguarda la lettura del verbale, questo è composto principalmente da quattro parti contenenti:
• i dati anagrafici e relativi alla pratica;
• i dati relativi alla condizione sanitaria rilevata;
• i dati relativi alla valutazione proposta;
• quelli realtivi alla eventuale revisione.
I dati relativi alla valutazione proposta, sono la parte più importante del verbale, perché racchiude l’esito effettivo.
Le diciture normative che compaiono possono essere:
• Articolo 3 comma 1, Legge 104/1992: si riconosce alla persona una condizione di disabilità e quindi potrà accedere ad alcuni benefici. Ma non è riconosciuta la necessità di un “sostegno intensivo”.
• Articolo 3, comma 3, Legge 104/1992: grazie al comma 3 si ottiene il riconoscimento del necessario “sostegno intensivo” che permette l’accesso a ulteriori benefici e prestazioni. In particolare, è grazie a questo comma che si possono chiedere permessi e congedi lavorativi. Poiché al beneficiario è stato riconosciuto necessario un intervento continuativo, permanente e globale a causa di un’autonomia ridotta correlata all’età che pone come necessario un intervento assistenziale.
• Articolo 21, Legge 104/1992: alla persona con un grado di invalidità superiore ai due terzi, viene riconosciuto la condizione di disabilità. Per cui si ha diritto ad alcuni vantaggi, come il diritto di scelta prioritaria tra le sedi disponibili e la tutela contro il trasferimento in un’altra sede.
Per concludere
Come abbiamo detto e visto la legge 104 è molto ampia e può presentare delle insidie. Sia per quanto riguarda le pratiche per ottenerla, sia per quanto riguarda la sua interpretazione.
In questo breve articolo si possono trovare alcuni semplici suggerimenti. Prendersi cura delle Persone significa anticiparne i bisogni e mettere a loro disposizione tutti gli strumenti necessari per poter affrontare al meglio le loro sfide quotidiane. Anche e soprattutto quelle più dispendiose e meno visibili.
Per questo, in caso di necessità ci si può affidare al Programma di Assistenza ai Collaboratori, dove si può trovare il Care Manager. Un professionista disponibile a fornire informazioni e accompagnamento riguardo questi e altri temi di natura socio-assistenziale.
Ultimo Aggiornamento: Luglio 2025
A cura di Sara Comandatore,
Social Care Coordinator
Stimulus Italia by TELUS Health