Come supportare i Caregiver in azienda: 5 azioni concrete
Non esistono dati aggiornati riguardo il caregiving in Italia, ma l’ultima indagine Istat del 2018 ne contava 3,7 milioni (di cui il 64% donne).
Il numero di persone chiamate a prendersi cura di familiari non autosifficiente è sempre maggiore. Le ragioni di questa crescita sono diverse. La vita media delle persone si è allungata, l’età media in cui si diventa genitori si è alzata, i cambiamenti sociali hanno fatto sì che il compito di caregiving si trasferisse dalle comunità alle famiglie o individui.
A fronte di questi cambiamenti e per rispondere alle sfide di un bisogno emergente, come testimoniano i dati di utilizzo del nostro servizio nel corso del 2023, sempre più organizzazioni si stanno muovendo per implementare azioni concrete, volte a creare una cultura inclusiva e attenta alle esigenze di collaboratori e collaboratrici che sono anche caregiver familiari.
Come supportare i Caregiver in azienda?
A fronte di una sempre maggiore maggiore consapevolezza rispetto alle esigenze di collaboratori e collaboratrici caregiver, quali sono alcune azioni concrete che le aziende possono attuare?
01. Comunicare proattivamente.
Una prima azione consiste nell’essere proattivi nel fornire alle Persone tutte le informazioni rispetto le risorse che l’organizzazione mette a disposizione. L’aspetto comunicativo è davvero importante, non solo perché è fondamentale che tutti i collaboratori e le collaboratrici siano a conoscenza di eventuali iniziative e politiche di wellbeing già attive e promosse dall’azienda, ma anche perché è bene che siano informati anche delle risorse interne al contesto organizzativo stesso.Pensiamo ad esempio quanto può essere utile sapere chi sono i colleghi e le colleghe che possono supportare e fornire informazioni utili per questioni legate a detrazioni, congedi ecc.
02. Formare e supportare i manager
Le organizzazioni hanno il compito anche di formare e supportare i manager nel comprendere come potersi relazionare al meglio con Persone che stanno affrontando il difficile ruolo di caregiver. Come comprendere le loro difficoltà e accogliere i loro bisogni in momenti a volte critici e destabilizzanti?
Si tratta di competenze relazionali (empatia, comunicazione aperta, attenzione all’equilibrio tra vita privata e lavoro, ecc.) che devono mirare a creare un ambiente di lavoro che tenga conto delle esigenze e delle sfide specifiche legate al caregiving, promuovendo un clima di sostegno, comprensione e rispetto reciproco.
03. Creare percorsi di consapevolezza e sensibilizzazione.
Un primo strumento concreto a disposizione delle organizzazioni sono percorsi di consapevolezza e sensibilizzazione, trasversali a tutti i collaboratori e le collaboratrici.
Pensare di organizzare sessioni informative per responsabilizzare tutti rispetto le sfide legate al caregiving, significa promuovere una cultura aziendale di comprensione e supporto reciproco.
Questo tipo di percorsi può provocare una serie di reazioni a catena, che non coinvolgono solo la categoria dei caregiver, ma tutte le persone migliorando il clima e la soddisfazione dei singoli e dell’intero gruppo di lavoro.
04. Valorizzare le competenze trasversali
Le competenze trasversali sviluppate dai caregiver meritano particolare attenzione all’interno dei contesti organizzativi.
Chi ricopre il ruolo di caregiver sviluppa una serie di competenze intrinsiche, necessarie per superare tutte le sfide quotidiane.
Abilità preziose e che hanno valore anche nel contesto lavorativo, come la gestione dello stress, la flessibilità, il problem solving, la capacità decisionale, la comunicazione efficace e il lavoro di squadra.
Valorizzare queste competenze può portare benefici all’organizzazione, ai manager e alla persona.
05. Offrire un servizio di supporto
Uno strumento concreto che le organizzazioni possono mettere a disposizione è un servizio di supporto.
A oggi, le modalità disponibili sono sostanzialmente due: la presenza di una figura professionale all’interno dell’organizzazione, spesso inserita nel dipartimento risorse umane oppure l’esternalizzazione ad aziende specializzate con programmi di supporto dedicati.
Queste figure hanno il compito supportare le persone nel reperire informazioni preziose per superare situazioni di impasse, orientarle trovando insieme delle soluzioni per le loro problematiche, fornire degli strumenti che permettano loro di gestire con maggior efficacia la loro condizione.
Le ragioni e i benefici di un servizio di supporto sono diversi e puoi trovarli qui.
In conclusione
Come le organizzazioni possono supportare i caregiver?
Abbiamo visto che i livelli di intervento e le iniziative possibili sono molteplici.
Il punto focale torna allora a essere il tema della cultura aziendale.
La vera premessa alla base di una visione strategica è la volontà di creare un ambiente di lavoro più inclusivo e supportivo per i caregiver familiari, riconoscendo il valore e l’importanza del loro contributo sia sul posto di lavoro che nella comunità.
Sicuramente, ci sono ancora sfide da affrontare e molte opportunità per migliorare il supporto offerto ai caregiver sia all’interno che all’esterno delle organizzazioni.
A cura di Sara Comandatore,
Social Care Coordinator
Stimulus Italia