Crisi di “mezza età” della coppia: come affrontarla e superarla

La stabilità a lungo ricercata è ormai da tempo raggiunta ed è fatta oggi di grandi e piccole routine che talvolta hanno il sapore amaro della monotonia.

I figli sono ormai grandi e autonomi, in alcuni casi non abitano neanche più con noi; si è aperto finalmente quello spazio che come coppia lamentavamo di non avere, ma di cui adesso non sappiamo esattamente che farcene.

Noi stessi, come individui, ci sentiamo cambiati e cominciamo a chiederci se la relazione che abbiamo avviato anni prima ci rispecchi ancora.

Questi sono alcuni dei temi che qualsiasi coppia matura, ad un certo punto, può trovarsi ad affrontare.

Per maturità qui non intendiamo la capacità dei partner di porsi in maniera adulta ed equilibrata nei confronti dell’altro, ma ci riferiamo proprio ad una determinata fase del ciclo di vita della coppia, ovvero quella della stabilità e del consolidamento raggiunti dopo molti anni.

Una fase che spesso coincide con il raggiungimento della cosiddetta “mezza età”, ovvero il periodo tra i 50 e i 60 anni, da parte dei due partner.

La crisi di “mezza età” della coppia

Come sappiamo, la mezza età è un periodo della vita che anche il senso comune associa alla crisi, ai bilanci di vita e alle difficoltà che si possono sperimentare in quella zona di confine tra ciò che è stato e ciò che potrà e non potrà più essere. E, come per l’individuo, anche per la coppia la mezza età può costituire una fase altrettanto critica.

Uno degli elementi più frequenti della crisi è spesso legato al processo di autonomizzazione dei figli.

La maturità della coppia, infatti, spesso coincide con il momento in cui i figli sono ormai grandi, autonomi e, in certi casi, anche fuori di casa. I due partner così, che fino a quel momento si erano concentrati, se non addirittura identificati con il loro ruolo genitoriale, “ritornano” improvvisamente ad essere membri della coppia.

Si aprono così nuovi spazi che non si sa bene come riempire, ci si chiede se fino a quel momento sia stata più la dimensione del dovere a fare da collante e, ora che è venuto meno uno scopo così significativo come la crescita dei figli, si potrebbe cominciare ad avvertire tutto il peso delle routine e delle abitudini consolidate.

Un altro aspetto è quello legato ai cambiamenti fisici e biologici di questa fase di vita, che comportano tutta una serie di modifiche nel corpo e nella mente che hanno bisogno di essere elaborate e che possono inevitabilmente incidere anche sul nostro senso di identità.

Questi cambiamenti avvengono anche nella sfera sessuale (menopausa, andropausa, calo della libido, ecc.) e quindi avere conseguenze importanti su un pilastro importante della relazione di coppia.

È così possibile che il momentaneo venir meno di una soddisfacente vita sessuale possa portare uno o entrambi i partner a mettere in dubbio la relazione o a chiedersi se il sentimento che li lega sia lo stesso di sempre.

Affrontare la crisi è possibile

I cambiamenti profondi che una coppia si trova a sperimentare possono aprire una fase di crisi.

Allo stesso tempo, però, è importante non far coincidere necessariemente questo termine con scenari negativi o di inevitabili rotture.

Etimologicamente, infatti, il termine crisi deriva dal greco krino, che significa si separare, ma anche con l’accezione di distinguere, valutare con attenzione.

La crisi quindi, se affrontata consapevolmente, può diventare per la coppia un’opportunità di ri-pensarsi alla luce dei nuovi elementi in gioco e provare a lasciare andare quelli che non ha più senso trattenere.

Ma come è possibile per la coppia matura riuscire ad attraversare la crisi in questo modo?

Ecco di seguito alcuni consigli:

Concedetevi la crisi: innanzitutto è fondamentale per la coppia concedersi la possibilità di sperimentare questa fase. Sentirsi in crisi, mettere in dubbio sé stessi o la relazione non costituisce una sentenza per la relazione stessa o sul nostro ruolo di partner, ma è una risposta fisiologica della nostra psiche ai cambiamenti che percepisce intorno a sé e che ha bisogno di elaborare. Cercare di aprire un dialogo costruttivo sulla crisi può consentirci di affrontarla come coppia, anziché esclusivamente come singoli individui.


Lasciate andare il passato: il fatto che “le cose non sono più come prima” non costituisce una sentenza impietosa, ma è la constatazione di un fatto naturale: il nostro micro-mondo cambia in continuazione, e noi con loro. E così anche le relazioni che intratteniamo, compresa quella di coppia.

Le cose non sono più come prima perché semplicemente non possono esserlo. Abbandonare la convinzione di dover re-instaurare un passato idilliaco consente di approcciarsi all’attualità e al futuro con un atteggiamento più realistico e propositivo.


Dedicatevi il giusto tempo: abbiamo detto che per la coppia matura possono aprirsi improvvisamente nuovi spazi, come ad esempio quelli lasciati dalla fine dei compiti genitoriali.

Provate a pensare insieme questi spazi: dedicateli al dialogo, per ripensare a ciò che è stato e immaginare il futuro, progettate nuove attività da poter fare insieme.


Non trascurate la sessualità: se sperimentate delle difficoltà anche in questa sfera, non chiudetevi e provate ad affrontarle come coppia. Il sesso infatti è un atto relazionale e il modo in cui la coppia lo vive può dare informazioni preziose sulla e alla coppia stessa.

Questa può essere l’occasione per scoprirsi e scoprire vecchi e nuovi bisogni, paure, desideri.

Se le difficoltà sono associate a condizioni fisiche di uno dei due partner, lo si può accompagnare nel percorso con un professionista.

In conclusione

In conclusione, la fase matura della vita di coppia può portare con sé la messa in discussione degli equilibri consolidati.

I profondi cambiamenti sperimentati sia a livello relazionale che individuale possono infatti scuotere il senso di identità personale e avere ripercussioni sulla stabilità della coppia.

La crisi però, se affrontata in maniera aperta e consapevole, può essere l’occasione di ri-progettare la relazione su nuovi presupposti.

Marco Florio, Psicologo Stimulus Italia

A cura di
Marco Florio,
Psicologo e Team Coordinator
Stimulus Italia