+170% le richieste pervenute nel 2023 al servizio socio-assistenziale di Stimulus

+170% LE RICHIESTE PERVENUTE NEL 2023 AL SERVIZIO SOCIO-ASSISTENZIALE DI STIMULUS: ECCO QUALI SONO I BISOGNI DEGLI ITALIANI CON FAMILIARI NON AUTOSUFFICIENTI

Si conferma l’alto numero di richieste presso il servizio socio assistenziale di Stimulus Italia, tra le poche aziende italiane di consulenza per il benessere psicologico nei luoghi di lavoro a offrire supporto ai caregiver. Gli operatori spiegano: diamo informazioni, ma anche supporto psicologico.

Per Andrea Bertoletti, Country Manager di Stimulus Italia: “Servono strategie e piani di wellbeing più ampi, nei quali il benessere delle persone sia concepito in modo globale.  


 

Milano, 8 febbraio – +170% di richieste di consulenza e aiuto sui temi dell’assistenza a parenti anziani, familiari disabili o minori di 15 anni pervenute nel corso del 2023. Nel 50% dei casi analizzati, il familiare con un bisogno specifico era un anziano. Per il 21,23%, la richiesta riguardava la situazione di un minore; nel 19,86% si trattava di un disabile.  Per il 20% le richieste erano su pratiche e documenti legati all’assistenza; il 16% riguardava la ricerca di assistenza domiciliare.  Il bisogno di informazioni chiare, che gli utenti non riescono a trovare, è stata la prima motivazione nell’appellarsi ai professionisti di Stimulus, nel 46% dei casi.

Sono i dati emersi dal Report “Social Care” di Stimulus Italia, società di consulenza per il benessere psicologico nei luoghi di lavoro, tra le poche in Italia che offrono, ai professionisti e professioniste nelle aziende italiane, un servizio dedicato ai temi socio-assistenziali. I Care Manager di Stimulus operano su due ambiti: da una parte, offrono informazione e orientamento rispetto ai servizi presenti sul territorio, dall’altra, supportano e accompagnano le persone verso la risoluzione del problema. Il team di professionisti è in grado di rispondere a domande relative alle diverse aree sociali: minori e famiglie, adulti, anziani e persone disabili.


La non autosufficienza

Per le famiglie di anziani non autosufficienti c’è un problema quasi più difficile dell’assistere i loro cari. L’ostacolo maggiore è ottenere le informazioni sui servizi socio-sanitari disponibili, sulle normative e sull’iter burocratico per ricevere bonus e sussidi. Lo conferma l’attività, sempre più richiesta, dei  Care manager di Stimulus Italia. In Italia gli anziani non autosufficienti, che per età avanzata, malattie gravi o decadimenti cognitivi hanno bisogno di assistenza continua, sono circa 3 milioni e 800 mila. Secondo stime recenti, potrebbero diventare 4,4 milioni nel 2030 e 5,4 milioni nel 2050. Secondo il Patto per un nuovo welfare della non autosufficienza, i familiari caregiver che oggi gravitano sugli anziani non autosufficienti sono quasi 10 milioni. Con la legge delega anziani del marzo 2023 è stata annunciata una riforma complessiva dei servizi sulla non autosufficienza, con l’obiettivo, tra gli altri, di mettere ordine e uniformare i servizi sul territorio. L’iter della riforma è tuttora in corso.

Sara Comandatore, Social Care Coordinator Stimulus ItaliaOsserva Sara Comandatore, Social Care Coordinator: “Spesso non è facile, per i caregiver, individuare quali sono gli interlocutori sul loro territorio a cui si devono rivolgere per fare delle richieste o avere delle informazioni sui servizi socio-assistenziali territoriali. Reperire questo tipo di notizie, inoltre, porta via molto tempo in ricerche e telefonate, spesso inconcludenti.

La percezione più diffusa, tra le famiglie di persone malate e non autosufficienti, è di essere abbandonati”, continua Comandatore.  “Si sentono soli di fronte alla burocrazia, inermi di fronte al problema di salute del loro caro, smarriti, perché non sanno cosa fare”. I servizi sociali e socio-sanitari e assistenziali pubblici sono disomogenei sul territorio, ma il primo problema, in realtà, è capire quali sono, dove si trovano e come accedervi, cioè “trovare il giusto referente e le informazioni specifiche per il proprio problema”, conferma Comandatore.

I Care manager di Stimulus sanno che “in situazioni di emergenza (specie se improvvise), può succedere di non avere la lucidità e la razionalità necessarie per prendere decisioni importanti per i propri familiari. Le persone che assumono in famiglia il ruolo di caregiver hanno spesso bisogno di sentirsi accompagnati nel fare determinate scelte per i propri cari e, soprattutto, hanno la necessità di sentirsi rassicurati sul fatto di aver valutato ogni possibilità”.   


Il servizio Stimulus

Il servizio socio-assistenziale è uno degli interventi che Stimulus Italia offre alle aziende e ai loro collaboratori. Oggi, si affianca alle consulenze di sostegno psicologico, online, al telefono e in presenza; ad attività per il benessere sui luoghi di lavoro come la messa a disposizione di stanze di ascolto, momenti di confronto tra i professionisti, progetti di formazione per manager e responsabili delle risorse umane.

Nel solo 2023 le consulenze degli psicologi Stimulus ai professionisti e professioniste, erogate tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, a qualsiasi ora, sono state 17.234. Le richieste ricevute in ambito socio-assistenziale sono state 319.

Dichiara Andrea Bertoletti, Country Manager di Stimulus Italia:

“Il servizio socio-assistenziale è tra i nostri servizi più recenti, ma la sua grande curva di crescita è il segnale di un bisogno importante. Stimulus ha come obiettivo un nuovo modello strategico di wellbeing, nel quale il benessere delle persone è concepito in modo globale. Così come pensiamo a professionisti e professioniste più soddisfatti, pensiamo alle loro famiglie. Nel caso del servizio socio-assistenziale, non si tratta solo di dare informazioni, o rispondere a necessità ed esigenze di natura pratica ma di saperle comunicare al meglio. Consideriamo il caso di un genitore anziano che ha bisogno di assistenza: si tratta di situazioni che hanno un impatto importante nella vita delle persone, anche da un punto di vista emotivo. Il vantaggio di un servizio integrato è affiancare e sostenere i caregiver, anche da un punto di vista psicologico”.