Social wellbeing: una nuova sfida per le organizzazioni
Il concetto di wellbeing si è evoluto notevolmente nel corso del tempo ed è diventato, negli ultimi anni, un obiettivo prioritario per un numero sempre più alto di aziende.
In Stimulus abbiamo sviluppato una concezione di wellbeing che si regge su tre pilastri fondamentali, equamente importanti e necessari affinché una persona si possa davvero sentire in salute e in equilibrio:
- Psychological Wellbeing (benessere psicologico);
- Financial Wellbeing (benessere finanziario);
- Social Wellbeing (benessere sociale).
In questo articolo analizzeremo insieme il terzo pilastro: che cos’è il Social Wellbeing? Quali sono le nuove necessità per collaboratori e collaboratrici? Perché diventa sempre più importante per le organizzazioni?
Che cosa s’intende per Social Wellbeing
L’influenza del contesto e dei fattori sociali sulla salute e sul benessere delle persone è stata identificata da tempo da diversi autori.
Già nel 1987 McDowell e Newell parlavano di salute sociale, individuandone due dimensioni principali:
- l’adattamento sociale, che include la soddisfazione per le relazioni, la prestazione nell’ambito di ruoli sociali e l’adattamento all’ambiente;
- il sostegno sociale, ossia la disponibilità di persone di cui abbiamo fiducia, sulle quali si può contare e che ci fanno sentire amati.
Ancora oggi, il benessere sociale viene identificato con l’essere in equilibrio nei rapporti con gli altri e con l’ambiente esterno in qualsiasi contesto di vita (lavorativo, familiare, del tempo libero).
Il sociologo italiano Marco Ingrosso nel 2016 ha proposto questa definizione di salute:
«La salute consiste nella capacità (per gli esseri umani) di mantenere il proprio equilibrio vitale, di affrontare gli eventi della vita, di adattarsi ai cambiamenti del proprio ambiente. La salute necessita di ambienti favorevoli alla vita umana, di adeguate relazioni sociali e di opportune forme di cura reciproca e organizzata. Le condizioni che permettono ad un gruppo sociale e ai suoi membri di mantenere e sviluppare la salute costituiscono un bene comune da promuovere e tutelare».
Per benessere sociale intendiamo, dunque, tutte quelle dimensioni sociali ed ecologiche che sono necessarie per preservare la vita umana.
Le persone non hanno bisogno solo di essere in grado di gestire e rielaborare i propri vissuti, di fronteggiare cambiamenti e sfide per raggiungere un equilibrio unicamente “mentale”, ma necessitano anche di ambienti adeguati, vivibili, “favorevoli” e soprattutto di adeguate relazioni sociali (il cosiddetto “benessere sociale” emergente da tali relazioni).
Di cosa hanno bisogno le persone? Due tematiche emergenti.
I dati di utilizzo dell’Employee Assistance Program di Stimulus Italia, in ambito Social Wellbeing, indicano che i bisogni dei collaboratori riguardano soprattutto due tematiche.
Caregiving
Il 38% dei collaboratori ha richiesto l’aiuto del Care Manager per essere supportato nella gestione di un parente anziano. In particolare, le richieste hanno riguardato l’assistenza del familiare (domiciliare o in struttura residenziale).
Inoltre, dal nostro osservatorio emerge un altro dato interessante che riguarda i caregiver di minori, cioè i genitori.
I neogenitori, infatti, spesso si rivolgono al servizio per avere chiarimenti riguardo a incentivi economici di cui possono usufruire, oppure per ricevere suggerimenti in merito ai servizi per la prima infanzia.
Disabilità
La seconda tematica per cui i collaboratori hanno chiesto supporto è la disabilità.
Sappiamo bene come orientarsi all’interno di iter burocratici e uffici pubblici sia a volte molto complesso: per questo motivo, molti collaboratori chiedono indicazioni e suggerimenti ai nostri professionisti per avere dei consigli chiari sul da farsi e abbreviare i tempi delle pratiche.
Quello che emerge dal dialogo con collaboratori e collaboratrici è la complessità delle situazioni che le persone si trovano a vivere.
Molto spesso, essere caregiver di un familiare anziano o di un minore, non solo può essere estremamente impegnativo, ma può anche impattare sugli altri contesti di vita (familiare, professionale, amicale). Basti pensare, ad esempio, al perenne stato di allerta in cui in caregiver di solito si trova.
La prevenzione come strategia a supporto del Social Wellbeing
Salute mentale e benessere sociale sono strettamente legati e interconnessi.
Molti studi hanno evidenziato come i fattori economici e sociali influenzino direttamente la salute mentale delle persone, diventando in alcuni casi delle fonti di disagio psicologico e sociale. Per questo motivo, diventa importante investire nella prevenzione.
Tra gli interventi che un’organizzazione può attivare troviamo:
- percorsi di sensibilizzazione: per avvicinare le persone a queste tematiche e aiutarle a sentirsi libere di esprimere i propri bisogni;
- percorsi di training: per fornire gli strumenti e le strategie più utili a gestire la complessità di queste nuove sfide.
Questi percorsi rappresentano le premesse all’introduzione di un servizio di supporto alla persona in ambito Social Wellbeing, che sia di aiuto e sostegno concreto nell’affrontare la complessità di alcune sfide quotidiane.
In conclusione
Come abbiamo visto, oggi viene richiesto alle organizzazioni la capacità di comprendere i bisogni dei propri collaboratori e la disponibilità a offrire una risposta tangibile alle loro difficoltà.
Accogliere questa sfida contribuisce a rafforzare la fidelizzazione e il coinvolgimento dei collaboratori, la loro motivazione a essere parte integrante dell’azienda e il loro impegno nel perseguire gli obiettivi prefissati.
Avere a disposizione strumenti per fronteggiare lo stress e una rete di supporto per eventuali difficoltà familiari e personali, permette alle persone di raggiungere uno stato di equilibrio migliore, che si riflette non solo nella propria vita personale ma anche in quella professionale.
A cura di Sara Comandatore,
Social Care Coordinator
Stimulus Italia