Competenze emotive in azienda, team al lavoro

Anche in azienda ci sono le emozioni: sviluppare le competenze emotive

Per diverso tempo si è pensato che il mondo aziendale e quello delle emozioni fossero due universi distanti e che mantenere questa separazione fosse addirittura necessario per garantire il successo e il raggiungimento dei risultati.

Progressivamente, però, questa concezione è stata completamente ribaltata grazie ai diversi studi sul benessere organizzativo che sono stati condotti negli anni.

Inoltre, i cambiamenti lavorativi legati alla pandemia hanno mostrato in maniera netta quanto le emozioni come la paura, la tristezza e l’incertezza provate dai collaboratori possano avere ripercussioni sulla loro motivazione e sull’engagement lavorativo.

Inoltre, il fenomeno della “great resignation” ha mostrato come il posto di lavoro e uno stipendio fisso non siano percepiti dai dipendenti come gli unici elementi su cui costruire il proprio equilibrio.

Di conseguenza, bisogna comprendere quali altri aspetti sono importanti per i collaboratori in questo particolare momento storico.

Portare l’attenzione alle emozioni e ai sentimenti può essere utile per comprendere quali sono i bisogni delle persone che devono trovare espressione nei luoghi di lavoro.

Il lavoro tra emozioni e competenze

I cambiamenti del mondo del lavoro avvenuti negli ultimi anni hanno mostrato come non si possa più considerare nei collaboratori solo le competenze tecniche a livello professionale (le cosiddette “hard skill”) e i loro percorsi di studio, ma è importante considerare anche le loro competenze psicologiche (le “soft skills”).

La capacità di saper gestire le proprie e altrui emozioni è una competenza trasversale per i leader all’interno dell’azienda, luogo in cui si evince l’importanza di saper combinare la capacità di costruire rapporti e cogliere gli stati emotivi propri e altrui per migliorare la motivazione e la produttività.

Non si può, infatti, pensare di annullare ed eliminare gli aspetti negativi a livello emotivo, sarebbe utopico e controproducente: bisogna accettarli, dandogli un nome ed attribuendogli un significato.

Chi guida le persone all’interno delle aziende si ritrova nel difficile compito di portare avanti gli interessi dell’azienda e dell’organizzazione, integrandoli con quelli dei collaboratori.

Rafforzare le competenze di intelligenza emotiva dei leader e dei people manager può essere utile al fine di aiutarli a raggiungere lo scopo.

Per ispirare gli altri, infatti, tali figure devono essere capaci di “generare la risonanza emozionale che consente a ciascuno di realizzare il proprio potenziale” (Goleman, Boyatzis, McKee, 2002).

momento di disperazione di un collaboratore

Consapevolezza e ascolto per creare benessere nei team di lavoro

Quando si parla di intelligenza emotiva si devono considerare sia gli aspetti legati alla capacità di comprendere e riconoscere le emozioni altrui, sia la consapevolezza dei propri vissuti interni.

È importante per i leader e i collaboratori riuscire a trovare il proprio benessere emotivo e psicologico nonostante gli impegni, gli imprevisti e i ritmi pressanti lavorativi e famigliari.

Vivere consapevolmente, con un approccio mindful, può aiutarli a focalizzarsi sui propri punti di forza e di debolezza, migliorare la capacità di azione e recuperare le energie mentali.

L’aumento di responsabilità a cui sono sottoposti manager e leader può influire sulla percezione di sé come professionisti efficaci e capaci nella gestione dell’attività lavorativa.

Prendersi dei momenti in cui poter sviluppare consapevolezza e presenza nel qui ed ora, può aiutare ad avere una visione più ottimistica degli eventi e abbassare i livelli di stress percepito, ritornando ad uno stato di calma che si riflette sia sul corpo sia sulla mente.

Una mente calma riesce a percepire gli eventi in modo più preciso, aiuta a delineare piani adeguati ad affrontarli e, aspetto fondamentale, porta ad avere maggior fiducia in sé.

Una persona capace di ascoltarsi e gestire i propri vissuti emotivi è maggiormente predisposta all’ascolto degli altri e dei loro bisogni. L’ascolto, all’interno di un’organizzazione, è una risorsa importante per costruire benessere.

Ascoltare non coincide però con lo stare semplicemente a sentire le richieste o ciò che le persone dicono quando parlano, ma significa saper captare i “non detti” e i segnali del linguaggio non verbale, identificando correttamente lo stato emotivo dell’altro. In questo modo si creano i presupposti per stabilire legami interpersonali basati sulla fiducia (che è alla base di relazioni di lavoro positive), mantenere alta la motivazione e migliorare il clima all’interno dell’organizzazione.

In questo modo, i collaboratori sentono di essere riconosciuti, percepiscono un reale interesse nei loro confronti e vengono soddisfatti quei bisogni emotivi di accettazione e ascolto dal proprio leader, il quale rappresenta il punto di riferimento per ogni lavoratore.

team al lavoro con soddisfazione e complicità

Sviluppare le competenze emotive in azienda attraverso le attività di Learning

È ormai chiaro quanto la capacità di gestire le emozioni sia necessaria all’interno dell’ambiente di lavoro. Questa capacità e, più in generale, le soft skills, sono competenze che si sviluppano durante la crescita personale e professionale di ogni collaboratore.

Per svilupparle al meglio è importante uscire dall’idea che sia possibile svilupparle una volta per tutte, prevedendo al contrario dei percorsi formativi continui che uniscano il background teorico con quello pratico.

Ecco le attività di Learning legate al benessere psicologico che non dovrebbero mai mancare in azienda.

Workshop finalizzati a migliorare la consapevolezza di sé e allenare determinate competenze personali nel contesto aziendale, grazie ai role playing e al confronto con il formatore e gli altri partecipanti.


Atelier finalizzati ad acquisire le conoscenze sulle dinamiche di gruppo, la gestione dei conflitti, la gestione delle emozioni e le strategie di comunicazione efficace.


Attività esperienziali in cui accrescere competenze legate alla consapevolezza di sé e al benessere emotivo (training autogeno, Mindfulness, tecniche di gestione dello stress).


Stanze di ascolto e gruppi di counseling focalizzati sulle forme di malessere che possono emergere nel contesto di lavoro: questi format, collaudati negli anni in un contesto di aumentato interesse verso la salute mentale, hanno lo scopo di aumentare la capacità dei collaboratori di percepire l’azienda come luogo che favorisce il proprio benessere personale.

Conclusioni

La sociologa Shoshana Ruboff scrive:

«Il grande cambiamento di prospettiva, per gli uomini d’affari, arriva quando capiscono che ciò che ritenevano “soft” in realtà è “hard” e quel che giudicavano “hard” molto spesso è del tutto arbitrario. In tale accezione, le sensazioni sono guide per esplorare grandi temi, ad esempio dove sto andando».

Queste parole mostrano come sia importante avere uno sguardo su sentimenti ed emozioni come guide per favorire il benessere proprio e dei collaboratori.

Un ambiente lavorativo che sa offrire uno spazio alle emozioni permette ai collaboratori di sviluppare la propria capacità di generare valore in un’ottica produttiva e di sentirsi compresi nei loro bisogni emotivi fondamentali.