“Stress da rientro”: come gestire il ritorno dalle vacanze
La “sindrome da rientro” è quella sensazione scomoda che proviamo quando al ritorno dalle ferie o dalle vacanze non riusciamo a riadattarci alla routine, che essa sia quella lavorativa, scolastica o semplicemente familiare.
La nostalgia delle vacanze, di luoghi o di persone (soprattutto per chi vive fuori sede ed ha occasione di vedere la famiglia solo durante le vacanze) è facile da provare, ma ci sono casi in cui queste piccole insofferenze s’intensificano e diventano più profonde, creando problemi alla persona che le sta soffrendo.
Anche se non si può parlare di un vero e proprio problema psicologico, è un concetto che ha trovato spazio in diverse pubblicazioni e che non sembra difficile da immaginare visti i ritmi della vita moderna.
“Stress da rientro”: quando succede e come si manifesta
Può succedere dopo vacanze effettivamente molto lunghe o dopo un periodo che doveva essere di svago e riposo e che non si è potuto godere in maniera adeguata.
In buona sostanza è una sindrome transitoria, che magari si manifesta dopo le vacanze perché c’è una condizione generale di stanchezza pregressa o una situazione di stress da lavoro che non si è risolta.
I maggiori segni sono le difficoltà a dormire o uno stato di sonnolenza generale durante la giornata.
Dopo questo posso apparire altri sintomi effetto domino:
- difficoltà a concentrarsi,
- cattivo umore,
- disorientamento
- astio nelle relazioni.
Come evitare l0 “stress da rientro”?
Per evitare o minimizzare gli effetti e combattere lo stress è buona norma tornare dai viaggi qualche giorno prima del rientro al lavoro, aggiustare ad esempio un po’ gli orari degli ultimi giorni prima del rientro ai ritmi normali, per evitare un passaggio brusco dall’assenza di routine al riordino totale della giornata.
Un’altra buona opzione è quella di concentrarsi un po’ sui propri hobby, così da non contrapporre troppo l’ozio delle vacanze ed i doveri della vita quotidiana.
È importante riflettere sul cambiamento che ha subito la società, i ritmi di vita sono cambiati e divenuti talmente accelerati che non c’è più spazio per un po’ di sana inerzia.
Per questo in vacanza crolliamo in sonni lunghissimi, pause all’ombra senza pensare all’orologio o ci lanciamo in lunghe giornate di sport, avventure o qualsiasi altra cosa che non abbiamo il tempo di fare durante l’anno.
Forse questa “sindrome da rientro” dalle vacanze non è del tutto negativa e ci spinge a nuove riflessioni.
Quali sono i nostri ritmi durante l’anno?
Ci prendiamo mai dei momenti per prenderci delle pause?
Riusciamo ad approfittare del poco tempo libero che abbiamo per rilassarci con un’attività che ci piace o riempiamo il tempo libero di commissioni e doveri?
Ci prendiamo cura di noi stessi emozionalmente e fisicamente?
Come viviamo la nostra quotidianità?
La “sindrome da rientro” dalle vacanze può essere vissuta in maniera positiva, come un momento per riflettere e valutare quello che ci piace e quello che non ci piace della nostra vita quotidiana e iniziare a pensare a come cambiarlo.