Linee Guida OMS mental health at work

Mental Health at Work: le Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

Il 28 settembre 2022 sono state pubblicate le Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla promozione della salute mentale nei luoghi di lavoro.

Si tratta di un punto di arrivo importante nella costruzione di una cultura del lavoro capace di coniugare il benessere e la produttività delle persone: un cambiamento culturale iniziato molti anni fa che si sta concretizzando più di recente in risposta ai disagi causati dalla pandemia, dalla Great Resignation al Quiet Quitting.

Facciamo il punto per capire perché questo testo è così importante e quali sono le best practice raccomandate per costruire un mondo del lavoro più inclusivo, responsabile e sereno.

Linee Guida OMS: i tre obiettivi per le organizzazioni

L’impianto delle nuove Linee Guida OMS è costituito da tre obiettivi progressivi, tesi a creare un ambiente di lavoro che permetta di esprimere le capacità di ogni persona (Enabling environment).

  1. Il primo obiettivo è che l’organizzazione del lavoro possa tutelare la salute mentale delle persone (prevenzione dei rischi psicosociali)

  2. Il secondo, che il lavoro possa potenziare le risorse individuali e collettive necessarie per raggiungere uno stato di benessere duraturo (promozione della salute)

  3. Il terzo è che il lavoro possa includere e valorizzare le minoranze che sono oggetto di discriminazione (supporto e inclusione)

Si tratta di obiettivi a cui molte organizzazioni stanno dedicando energia e attenzione, ma il percorso da fare è ancora lungo: come testimonia la recente Risoluzione del Parlamento europeo del 5 luglio 2022, nonostante il benessere psicologico sia idealmente oggetto di tutela quanto il benessere fisico, le misure tese a garantire la salute mentale nei luoghi di lavoro sono ancora poco diffuse.

Alla base di queste carenze vi è senza dubbio la confusione che aleggia intorno al concetto di Mental health at work, un tema tanto apprezzato quanto ancora incompreso.

In questa fase storica, infatti, molte aziende attuano piani di well-being in risposta ai bisogni dei propri collaboratori, senza apparentemente seguire una strategia comune: alcune aziende, per esempio, puntano principalmente sull’identificazione dei fattori di rischio legati al lavoro, altre sul supporto psicologico individuale per problematiche di natura personale; alcune aziende puntano sulla costruzione di una cultura aziendale attenta ai bisogni delle persone, altre sull’empowerment delle competenze genitoriali, relazionali e di caregiving; altre ancora investono sulla valorizzazione delle diversità e sulla creazione di un clima psicologicamente sicuro.

donna al lavoro sul computer in ufficio

Mental Health at Work: le sei aree di intervento

Le Linee Guida OMS sulla salute mentale nei luoghi di lavoro si pongono prima di tutto come un testo unico, completo e accessibile, in cui far convergere in modo logico e organizzato le best practice attuate dalle aziende in materia di Mental Health at Work.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le aziende dovrebbero ripartire gli interventi destinati a migliorare l’ambiente di lavoro in sei aree differenti.

01. Interventi organizzativi: vengono descritti i principi attraverso cui orientare i cambiamenti organizzativi a tutela della salute mentale dei collaboratori, con particolare riferimento ai fattori di rischio psicosociale e alle professioni più a rischio; si tratta di un’area d’intervento ancora poco conosciuta, al di fuori del mondo accademico, che consiste nell’analisi del rapporto tra l’organizzazione del lavoro e i suoi effetti sulla salute degli individui.


02. Formazione manageriale: si sottolinea l’importanza di formare i manager sulla gestione dei fattori lavorativi che impattano sul benessere proprio e dei propri collaboratori; questa parte include la formazione su come riconoscere e supportare i collaboratori in difficoltà e su come orientarli verso la rete di supporto aziendale e territoriale.


03. Formazione dei collaboratori: rientrano in quest’area i programmi di sensibilizzazione volti a sottolineare l’importanza di gestire i cambiamenti che si verificano nei livelli di benessere psicologico lungo tutto l’arco di vita, da quelli legati alle normali fasi del ciclo di vita a quelli legati all’insorgere di problematiche specifiche; particolare attenzione è dedicata al riconoscimento dei pregiudizi sui problemi di salute mentale diffusi nella popolazione.


04. Interventi individuali: vengono descritti gli interventi di empowerment finalizzati ad aumentare la capacità degli individui di affrontare i fattori di stress, legati sia alla sfera privata sia alla sfera lavorativa; storicamente sono i primi interventi attuati dalle aziende per rispondere ai bisogni dei propri collaboratori, come gli Employee Assistance Program o gli interventi di Critical Incident Stress Management.


05. Interventi di supporto per il rientro al lavoro dopo un’assenza prolungata: vengono illustrate le raccomandazioni per accogliere i collaboratori che hanno subito un drastico cambiamento di vita e lavorativo a causa dell’insorgenza di un disagio mentale; sono progetti altamente personalizzati, che si basano sul coinvolgimento attivo di manager e collaboratori per garantire un ambiente di lavoro il più possibile tutelante.


06. Inserimento di persone affette da problemi di salute mentale: nell’ultima parte del testo vengono illustrate le raccomandazioni relative all’assunzione di soggetti svantaggiati, al fine di rendere il lavoro un’esperienza arricchente sia per gli individui sia per l’organizzazione nel suo complesso.

In Conclusione

Le Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla promozione della salute mentale al lavoro si pongono, dunque, come un caposaldo per calibrare gli interventi di well-being in funzione dei punti di miglioramento della propria organizzazione.

L’idea fondativa, sostenuta dall’OMS fin dal 1946 e ampiamente dimostrata dalla ricerca, è che la salute influenza la performance individuale e collettiva ed è al tempo stesso influenzata dalla capacità di generare valore.

Preservare la capacità delle persone di soddisfare i propri bisogni e di contribuire al benessere collettivo sarà l’obiettivo a cui le aziende dovranno tendere per superare la complessa fase storica che caratterizza il nostro tempo.

Diego Scarselli, Operations Manager Stimulus Italia

A cura di Diego Scarselli,
Operations Manager
Stimulus Italia