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Come allenare la felicità? Alcuni consigli

Il 20 marzo ricorre la Giornata Internazionale della Felicità, una data che ha lo scopo di porre l’attenzione sulla rilevanza della felicità e del benessere nella vita delle persone di tutto il mondo.

In questo articolo, proveremo ad affrontare insieme il tema della felicità e a rispondere alla domanda: è possibile imparare ad essere felici?

Negli ultimi anni la Psicologia Positiva, che si occupa dello studio del benessere personale, ha fatto enormi passi avanti nella comprensione degli elementi che contribuiscono a rendere le persone felici e delle abitudini che possono aiutare ad aumentare il proprio benessere.

Che cos’è la felicità? Inquadramento teorico

La felicità è definita come uno stato di appagamento generale dell’individuo che esprime la realizzazione della persona nel suo complesso.

È uno stato di appagamento che origina dalle esperienze positive associate alla soddisfazione di bisogni; tuttavia, la felicità permane anche in presenza di bisogni insoddisfatti (per esempio, in assenza di specifiche condizioni di benessere o in assenza di situazioni che suscitano gioia).

La felicità, inoltre, è correlata alla consapevolezza che i propri desideri possono essere realizzati, anche in assenza della loro effettiva realizzazione; questa consapevolezza aumenta la capacità di godere delle possibilità concrete che la vita offre.

Che cosa determina la nostra felicità?

Molte persone credono che la felicità sia influenzata dalle circostanze esterne (soldi, bellezza fisica, lavoro…) ma la ricerca ha messo in evidenza alcuni aspetti che mettono in discussione i falsi miti sulla felicità.

La vera chiave della felicità non si troverebbe nei nostri geni o nelle circostanze esterne, bensì nel nostro modo di affrontare le cose.

Abbiamo, infatti, una grande possibilità di influenzare ed accrescere il nostro livello di felicità attraverso i nostri pensieri quotidiani e le nostre abitudini.

Le abitudini sono comportamenti ripetitivi che mettiamo in atto automaticamente, senza esserne quindi pienamente consapevoli, e sono in grado di influenzare la nostra quotidianità; paradossalmente, questi comportamenti possono anche essere fonte di sofferenza e remare quindi contro la nostra possibilità di essere felici.

Cambiare i comportamenti può essere, inizialmente, molto difficoltoso poiché alcuni dei nuovi atteggiamenti ci sembreranno distanti e innaturali, ma con il tempo potranno diventare sempre più familiari.

Uomo sorridente all'interno di un ufficio

Come allenare la felicità ogni giorno? Alcuni consigli

La felicità è una forma di accettazione di se stessi e della realtà in cui viviamo, che esprime la capacità di godere di ciò che si ha e di ciò che si è (essere soddisfatti di se stessi e del proprio percorso di vita).

Vediamo dunque alcuni atteggiamenti che, se sviluppati, possono contribuire a promuovere la nostra felicità.

Accetta il positivo. Spesso tendiamo a concentrare la nostra attenzione su eventi passati negativi e questo contribuisce a creare una sorta di memoria selettiva, ovvero la nostra mente seleziona solo ciò che vogliamo ricordare. Una persona che si sente triste tenderà quindi a focalizzarsi su ricordi tristi e a sminuire il peso degli eventi positivi: l’individuo si sentirà ancora più triste, innescando un circolo vizioso. Per interromperlo, dobbiamo in primis ricercare la positività che c’è nella nostra vita ripensando anche ai momenti felici del passato. Pertanto, non focalizziamoci solamente sui grandi eventi positivi, ma prestiamo attenzione anche ai piccoli momenti piacevoli che si sono ripetuti più volte. Nutrendo la tua mente di momenti positivi, scaccerai i pensieri e i ricordi negativi.


Coltiva sempre una tua passione. Una caratteristica delle persone pessimiste è la mancanza di una passione, di una motivazione profonda ad impegnarsi. Coltivare una passione permette di focalizzarsi sulle proprie risorse e non solo sulle difficoltà. Proviamo a chiederci quale sia la nostra passione. Alcuni di noi potrebbero non riuscire a rispondere. Proviamo allora a chiederci: se non avessi bisogno di lavorare, cosa farei per il semplice il gusto di farlo? A che attività mi dedicherei?


Circondati di persone genuine e positive. Il nostro umore e la nostra energia sono influenzati dalle persone che ci circondano. Le persone negative e pessimiste ci prosciugano energia e motivazione, portandoci a spostare il nostro focus dalle risorse alle difficoltà. Capita talvolta di trascorrere del tempo con persone negative e sentirsi di conseguenza scarichi e spossati. Quando invece ci circondiamo di persone motivanti e positive siamo maggiormente spronati ad affrontare le difficoltà.


Arricchirsi donando agli altri. Non si intende qualcosa di materiale ma piuttosto i piccoli gesti, il proprio tempo, un sorriso. Contribuire al benessere di altre persone aumenta il nostro livello di felicità.


Sviluppa la resilienza. La persona resiliente non si arrende e cerca di capire come affrontare al meglio la situazione spiacevole e faticosa che sta vivendo. Sviluppare questa capacità significa mettere da parte il senso di impotenza e scegliere di cambiare ciò che si può modificare ed accettare ciò che non dipende da noi.


Questi suggerimenti richiedono impegno.

Tuttavia, il semplice fatto di impegnarsi per una motivazione positiva, già di per sé è in grado di contribuire ad aumentare il nostro livello di felicità percepita.

Inoltre, l’impegno costante consente di rendere automatici alcuni atteggiamenti che inizialmente potrebbero risultare innaturali.

donna sorridente, all'esterno di un ufficio

Come affrontare le difficoltà della vita senza perdere di vista la felicità

Abbiamo condiviso insieme alcuni atteggiamenti da mettere in atto per essere felici.

Ma se ci fossero così tante difficoltà e fatiche da perdere di vista il nostro obbiettivo?

Tutto dipende dal nostro modo di affrontare gli eventi, gli imprevisti ed i problemi.

La felicità arriva nel momento stesso in cui si supera una difficoltà: senza ostacoli non sarebbe possibile giungere a quel picco di felicità che si prova quando si superano le difficoltà che la vita ci mette di fronte.

Ecco perché qualsiasi evento negativo può essere considerato come un’occasione di crescita da affrontare con fiducia, anche cercando, se necessario, un sostegno tra le persone a noi più vicine.

Anche qui, quello che serve è un atteggiamento positivo concedendosi la possibilità di vedere le cose da una prospettiva diversa.

Ecco sei consigli per affrontare le difficoltà della vita senza perdere di vista l’obbiettivo della felicità.

Accetta le difficoltà per quello che sono. Ogni ostacolo ha un ruolo importante per la nostra crescita personale: trovare una soluzione ad un problema o superare un momento difficile contribuisce alla crescita della propria autostima e alla consapevolezza delle risorse personali più nascoste.


Confrontati con un amico. Parlare e condividere le nostre fatiche con una persona a noi fidata è utile per analizzare meglio la situazione e vedere il problema da punti di vista diversi. Inoltre, ci consente di alleggerirsi del peso portato dal problema stesso, grazie alla condivisione.


Raccogli informazioni. Spesso le difficoltà incontrate sono eventi a noi nuovi che sconvolgono l’equilibrio quotidiano. Quando si conosce poco una situazione potrebbe essere utile cercare informazioni o contattare persone che possono chiarirci le idee, per “saperne di più” e per crearsi delle strade percorribili nel tentativo di superare la difficoltà.


Prova a vedere le cose in modo positivo. Ogni fatica può sembrarci all’apparenza insormontabile o irrisolvibile. In realtà, affrontandola giorno per giorno potrebbe sembrarci sempre più accessibile. Come spesso si dice è importante “vedere il bicchiere mezzo pieno” perché aiuta ad affrontare le cose con un atteggiamento costruttivo.


Agisci. Una volta che ci siamo informati e abbiamo condiviso il problema con qualcuno a noi vicino, non ci resta che agire. L’azione ci permetterà di vedere la soluzione o almeno di avere la certezza di averci provato, consapevoli che non tutto dipende da noi.


Prendi atto che passerà. Qualsiasi evento negativo determina un certo impatto emotivo che, raggiunta una fase di picco, fisiologicamente decresce, lasciando spazio a momenti più sereni che sono sempre stati presenti ma a tratti offuscati dalle nostre fatiche.

Conclusioni

Abbiamo visto come nonostante le difficoltà della vita la felicità dipenda in ultima analisi da noi stessi.

I consigli forniti per superare le difficoltà della vita sono solo uno spunto di riflessione e di partenza che possono aiutarci a non perdere di vista l’obiettivo della felicità.

Poniamo il focus non solo sulle nostre fatiche ma soprattutto su quegli atteggiamenti che, se sviluppati, possono promuovere la felicità: la vera chiave non si trova nei nostri geni o nelle circostanze, ma nel nostro modo di affrontare le cose.