Welfare aziendale

Il welfare aziendale

La cultura del welfare aziendale è sempre più diffusa tra le imprese italiane: asili nido aziendali, maggiore flessibilità degli orari di lavoro e servizi per la salute, come polizze sanitarie e pacchetti di flexible benefit, sono alcuni dei benefici che le aziende, sempre più spesso, mettono a disposizione dei loro dipendenti. In questa articolo approfondiremo quali sono i servizi di maggiore interesse per il dipendente e l’azienda finalizzati a un miglioramento dello stile di vita di ciascun lavoratore e della produttività nel contesto aziendale.

Istruzione, salute e flessibilità

Il welfare aziendale consiste in un insieme di servizi e iniziative promosse dal datore di lavoro e offerte direttamente al dipendente, con la finalità di migliorare la qualità della sua vita e il suo benessere, rispondendo in maniera puntuale ai bisogni e alle esigenze che possono emergere nel tempo.

I servizi possono variare da un’azienda all’altra e in base alle condizioni individuali dei dipendenti. Infatti, il primo passo per introdurre una politica di welfare aziendale efficace prevede l’analisi delle effettive necessità dei dipendenti. A seguire vengono individuate le proposte ritenute più utili.

Per ben 7 dipendenti su 10 la priorità è la salute. In particolare, si cerca il supporto dell’azienda quando si tratta di visite specialistiche, in ambito medico e psicologico, di farmaci e cure specifiche. Altrettanto utile è l’estendere di tale copertura sanitaria prevista dal piano di welfare aziendale anche ai familiari dei dipendenti.

Il welfare aziendale può fare molto anche nel sostenere le famiglie attraverso benefits mirati e i dipendenti italiani ne sono consapevoli. Un aiuto auspicato è quello di ottenere, da parte del proprio datore di lavoro, un supporto quando ci si trovi nella situazione di dover pagare le tasse scolastiche, i libri di testo, la mensa, i trasporti oppure la babysitter.

Un altro dato importante che si può registrare riguarda il fatto che circa 4 italiani su 10 dimostrano molta preoccupazione riguardo al futuro e hanno affermato che sarebbe importante venissero garantiti versamenti aggiuntivi per i fondi previdenziali aziendali. In questa cornice, in crescita è l’attenzione per l’assistenza agli anziani e a familiari non autosufficienti.

Un benefit che ha un impatto importante sulla felicità del lavoratore riguarda la possibilità d’avere maggiore flessibilità nell’orario lavorativo, finalizzata a creare una buona conciliazione vita privata-lavoro. Si tratta di un’altra area che gode di buona popolarità fra i lavoratori, mostrando in effetti una ragguardevole crescita negli ultimi anni. L’iniziativa più frequente riguarda la concessione di flessibilità personalizzata sugli orari di lavoro, mentre altri interventi sono i permessi retribuiti per maternità e paternità, il lavoro a distanza e l’integrazione estesa del congedo per maternità.

Il welfare e la qualità di vita

Grazie ad una politica di welfare aziendale, la vita lavorativa migliora in maniera tangibile e significativa. L’aumento del benessere del dipendente genera, a sua volta, effetti positivi sull’assetto organizzativo dell’impresa. Questo significa che il lavoratore è più sollevato da alcune preoccupazioni ed incombenze fuori dall’ambito lavorativo e sarà più sereno e motivato sul posto di lavoro.

Sebbene in ritardo rispetto ad altri paesi europei, anche in Italia è riconosciuta oggi l’importanza del welfare aziendale e la necessità di fornire questi servizi ai lavoratori. Nella stessa direzione preme la Legge di stabilità per il 2017 che prevede agevolazioni fiscali per le componenti delle retribuzioni legate ad incrementi di produttività, le somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa e l’erogazione di benefits da parte delle aziende in senso ampio.

Questo elemento sottolinea l’importanza che riveste e rivestirà ancor di più in futuro un approccio al rapporto tra datore di lavoro e dipendente che tenga in considerazione la dimensione personale di ciascuno.

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