HAVI Italia Wellbeing, Intervista Giulia Mondati

HAVI: ascoltare. Dialogare. Informare. Educare.

Giulia Mondati, HR Manager Adria, HAVI Italia.

Giulia, 34 anni, nata e cresciuta a Ferrara, si trasferisce a Bologna per laurearsi in scienze politiche e relazioni industriali e subito dopo a Milano per un master in risorse umane presso l’Università Bocconi. Dopo un primo anno in NEC Corporation entra nel Gruppo Essilor come HRBP di Country dove segue progetti di introduzione e implementazione di Welfare Aziendale e well-being che le restano nel cuore. In HAVI dal 2019 prima come HRBP di Cluster poi come HR Manager di Italia Croazia e Slovenia, introduce un piano di welfare a 360° e da quest’anno di well being e salute mentale per tutti i collaboratori.

Quali sono state le principali sfide affrontate nel 2023 in ambito di Mental Health at Work e Benessere Psicologico?

Le sfide principali che come azienda, HR e persone abbiamo dovuto affrontare è stata la sensibilizzazione della popolazione su queste tematiche delicate e non sempre facili da affrontare nel linguaggio comune anche nella vita personale. Da tempo la Salute Mentale è vista come una “non priorità” o quantomeno, qualcosa che si può mettere da parte e gestire più tardi.

L’ansia, lo stress o altri tipi di disturbi legati alla sfera emotiva sono taciuti e nascosti dalle persone per paura di non essere compresi e di essere giudicati.

Questa per noi è la nostra più grande sfida, supportare il cambiamento verso una cultura basata sull’ascolto e il non sul giudizio, rendere la salute mentale una priorità per le nostre persone. Un ambiente in cui tutti si possano sentire inclusi, compresi e dove possano trovare le basi per crescere.


Quali le principali iniziative realizzate dalla tua organizzazione?

Benessere Psicologico e incoraggiare maggiormente il dialogo in azienda.

In primis, abbiamo instaurato una partnership con Stimuls per garantire assistenza piscologica a tutti i nostri dipendenti. Questo strumento ci ha permesso, come azienda, di offrire concretamente un supporto alle nostre persone nel miglioramento del loro benessere psicologico; inoltre, è servito anche come statement della posizione che la nostra realtà vuole prendere rispetto a questa tematica, ovvero di apertura e dialogo.

Tramite un approccio bottom-up, abbiamo organizzato una campagna di sensibilizzazione sulle fragilità emotive partendo dalle esperienze delle nostre persone che abbiamo poi condiviso sui nostri canali social.

Riteniamo infatti fondamentale condividere il nostro approccio inclusivo anche all’esterno dell’organizzazione sia sui i nostri canali che attraverso panel ed eventi per contribuire sempre di più a al mettere in luce questa tematica.


Quali pensi siano i trend che ci attendono nel 2024 in materia di Salute Mentale?

Ascoltare. Dialogare. Informare. Educare.

Penso che queste saranno le parole chiave per il prossimo anno. Dovremo integrare sempre di più il dialogo sul Benessere Psicologico con le nostre persone e trarre i maggiori spunti possibili per implementare strategie corrette di employee experience e supporto.

Dovremo lavorare molto su attività di informazione sulla Salute Mentale internamente per consolidare la cultura basata sull’apertura e dare a tutti gli strumenti per riconoscere i vari alert in se stessi e negli altri e poter agire adeguatamente.

Infine, ritengo che un grande investimento sarà quello relativo alla sensibilizzazione al di fuori del nostro contesto, in scuole, università, enti, e perché no, altre aziende, per avere un impatto positivo anche da un punto di vista sociale.