7 aprile: Giornata Mondiale della Salute 2024

Giornata Mondiale della Salute 2024: My health, my right

Il 7 aprile 2024 si celebra la Giornata Mondiale della Salute, una ricorrenza istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1949 (anche se la data attuale venne stabilita solo un anno dopo) con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione della comunità internazionale sulle sfide cruciali nella promozione del benessere fisico e mentale a livello globale.

Giornata Mondiale della Salute 2024: il tema

Ogni anno viene proposto un tema sul quale si incentrano tutta una serie di iniziative, ognuna delle quali rientra nella strategia più ampia volta al raggiungimento della cosiddetta Health for All. La salute per tutti, ovvero la distribuzione uniforme delle risorse al fine di rendere l’assistenza sanitaria veramente accessibile.

Il tema proposto quest’anno ha il titolo My health, my right, “la mia salute, un mio diritto”, e citando le parole dell’OMS, ha l’obiettivo di

“sostenere il diritto di tutti, ovunque, ad avere accesso a servizi sanitari, istruzione e informazione di qualità, nonché ad acqua potabile, aria pulita, buona alimentazione, alloggi di qualità, condizioni lavorative e ambientali dignitose e libertà dalla discriminazione.”

Un diritto di cui, purtroppo, ancora oggi non gode un’ampia fetta della popolazione mondiale. L’OMS ha rilevato come, ad oggi, ben 140 stati riconoscano il diritto alla salute nelle loro costituzioni. Ancora nel 2021, però, 4.5 miliardi di persone non hanno avuto pieno accesso all’assistenza sanitaria di base.

Equilibrio psicologico ed emotivo delle Persone: qual è la situazione?

Non solo, i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni, tra guerre, crisi economiche, pandemia, oltre ad aver accentuato in alcuni casi le disuguaglianze sociali e reso ancora più critico l’accesso ai servizi sanitari, hanno messo a dura prova anche l’equilibrio psicologico ed emotivo delle persone.

Se nel 2019 si stimava che una persona su 8 nel mondo soffrisse di un disturbo mentale, solo durante il primo anno di pandemia c’è stato un incremento del 25% della sintomatologia ansiosa e depressiva. Dati che confermano quanto emerso anche dal Report di Utilizzo del Servizio di Stimulus Italia nel corso del 2023.

Nel 2022 un’indagine IPSOS svolta in 34 paesi del mondo ha rilevato come la Salute Mentale abbia superato il cancro tra le principali preoccupazioni in tema di salute da parte dei cittadini. Un focus sull’Italia ha rilevato come sebbene l’80% equiparasse Salute Mentale e fisica in termini di importanza, solo il 40% percepiva che anche il sistema sanitario facesse lo stesso.

Tutti questi dati dimostrano come, nonostante dal 1948, anno di fondazione dell’OMS, siano stati fatti enormi passi avanti nella promozione del benessere psico-fisico delle persone, la strada da fare resti ancora lunga e complessa. E passi necessariamente dalla capacità di individui, comunità e istituzioni di far fronte ai continui mutamenti del sistema in cui sono inseriti.

Salute Mentale e mondo del lavoro

Ne sanno qualcosa le aziende, che sono state duramente colpite dai cambiamenti di questi anni sia direttamente, se pensiamo all’impatto organizzativo, economico e logistico della pandemia, sia indirettamente, se pensiamo a come il Covid e le varie misure di restrizione associate abbiano influenzato la Salute Mentale dei collaboratori sia durante, sia nel periodo post-pandemico.

Questo ha richiesto la messa in campo di tutta una serie di iniziative e contromisure. Ma soprattutto ha comportato un vero e proprio cambio di paradigma. Mai come in questo periodo infatti è stata riconosciuta l’importanza del benessere del lavoratore come elemento chiave per il successo dell’organizzazione.

Anche in questo caso, però, molti sforzi sono ancora necessari affinché le dichiarazioni d’intenti si trasformino in iniziative concrete e tangibili.

Secondo uno studio del gestore di investimenti CCLA sulle 100 principali società quotate al Mondo, l’82% ha espresso la propria posizione sull’importanza della Salute Mentale per il benessere del lavoratore. Ma solo un terzo di loro ha condiviso una politica formale che riconoscesse espressamente questo legame. Inoltre, soltanto 3 aziende su 20 hanno pubblicato obiettivi chiari e condivisi per la promozione della Salute Mentale dei propri dipendenti.

Si stima che queste aziende perdano ogni anno 36 miliardi di euro per problemi legati alla Salute Mentale di collaboratori e collaboratrici. Queste cifre sono destinate a esplodere sia a livello privato che pubblico. Se consideriamo la stima secondo cui entro il 2030 la depressione diventerà la principale causa di disabilità nei Paesi ad alto reddito.

Ecco perché iniziative come la World Health Day diventano cruciali. Per mantenere alta la guardia e ricordarci ogni giorno che la salute è un diritto che dobbiamo continuamente salvaguardare.

 

Marco Florio, Psicologo Stimulus Italia

Marco Florio,
Psicologo,
Stimulus Italia