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A colloquio con: Laura Sebastiani di Euler Hermes Italia

Il programma Ben Essere di Euler Hermes Italia si articola su tre pilastri

Con una quota pari alla metà del mercato, Euler Hermes Italia è la prima società di assicurazione dei crediti commerciali in Italia. Parte del gruppo Euler Hermes, a sua volta membro di Allianz, Euler Hermes Italia, presente sul territorio da più di 90 anni, assicura oltre 6.000 aziende ed eroga coperture pari a 96 miliardi di euro, di cui 35 all’esportazione.
Dall’inizio dell’anno, tutti i suoi collaboratori, attivi negli uffici di Roma, Milano, Vicenza, Modena, Prato, Torino, Bari, Ancona e Napoli, hanno l’opportunità di accedere al Numero Verde Benessere di Psya Italia. In questa intervista Laura Sebastiani, CSR Welfare & Safety Manager, ci parla delle motivazioni che hanno spinto l’azienda ad attivare il servizio.

Innanzitutto Laura, in che cosa consiste il tuo incarico come CSR Welfare & Safety Manager all’interno di Euler Hermes Italia?
Laura Sebastiani: E’ da più di 25 anni che lavoro per Euler Hermes e dal 2014 mi occupo di benessere aziendale, prima come HR Labour Relations & Health Managere e dal 2017 come CSR, Welfare & Safety Manager. Il mio incarico consiste soprattutto nel welfare, la responsabilità sociale e la salute e sicurezza sul lavoro. Sono molto varie le iniziative di Corporate Responsibility di Euler Hermes Italia: salute e benessere, educazione finanziaria, protezione dell’ambiente, diversità e inclusione.

Euler Hermes è un gruppo internazionale che gestisce i rischi commerciali delle aziende anche attraverso una rete di esperti che lavorano in ogni angolo del mondo. Quali sono i presupposti della politica di welfare per la valorizzazione delle persone in seno all’azienda?
Il nostro programma Ben Essere è nato nel 2014 e si articola su tre pilastri. Un pilastro fisico, per quello che riguarda l’attività fisica e le campagne per un’alimentazione sana. Il secondo pilastro è organizzativo, e riguarda tutto quello che si sviluppa all’interno dell’azienda. Va dal family day ai flexible benefits. Il terzo pilastro è sociale, e si svolge tramite azioni di volontariato per raccolta fondi o campagne per la sensibilizzazione dell’ambiente. Inoltre, un programma specifico, che si chiama Work Well, focalizza l’attenzione sulle azioni per ridurre lo stress dei collaboratori, tra cui si colloca il Numero Verde Benessere con Psya.

In particolare, ci puoi offrire qualche esempio di progetti già realizzati in Italia?
I progetti che abbiamo già realizzati sono assai numerosi. A livello fisico, ad esempio, organizziamo delle passeggiate e dei tornei di calcio. Ogni 4 anni partecipiamo alle Olimpiadi «Allianz Sports» insieme a tutte le compagnie del gruppo Allianz: l’anno scorso abbiamo preso 4 medaglie di bronzo!
Abbiamo anche una politica di “facilitazione” per il work-life balance con un maggiordomo a disposizione nella sede di Roma. Riceve i pacchi ordinati online e li fa trovare sulla scrivania e si reca all’ufficio postale o in tintoria per conto dei collaboratori.
Per la parte sociale, sosteniamo realtà molto varie. Penso alle due campagne annuali con la Fondazione Telethon, alla Race for the Cure per la lotta contro il tumore al seno, passando all’adozione a distanza di bambini del Kenya. Abbiamo avviato una collaborazione anche con un centro disabili vicino alla nostra sede: l’anno scorso ci hanno ospitati per fotografare i nostri collaboratori per un calendario e insieme abbiamo celebrato la Giornata Internazionale per le Persone con Disabilità, da noi chiamata AllAbility Day. Nel passato abbiamo anche sostenuto in vari modi le popolazioni vittime del terremoto di Accumoli e di Amatrice. I nostri dipendenti si dimostrano sempre molto disponibili per le donazioni e le campagne a sfondo sociale.

Ad oggi, quali sono le vostre iniziative in favore di un corretto equilibrio tra gestione delle fasi della vita ed esigenze organizzative aziendali?
Cerchiamo di aiutare le persone a cambiare. L’introduzione dello smart-working, che abbiamo lanciato nel 2016, ha rappresentato una forte leva di cambiamento culturale sia per i collaboratori che per i manager, dal lavoro basato sull’orario al lavoro per obiettivi. Rafforzare la leadership è chiaramente un tema molto importante.
Lavoriamo per smussare i confini tra sfera privata e sfera professionale: consci dell’iperconnessione imperante, in ufficio diamo spazio anche ad aspetti più personali della vita di ciascun collaboratore. Ad esempio, dopo aver proposto per 4 anni sedute di shiatsu in ufficio, adesso proponiamo corsi di yoga. Inoltre, affrontiamo anche temi molto personali come quello dei “genitori sandwich” per la gestione degli anziani.

Dall’inizio dell’anno, Euler Hermes Italia ha attivato il Numero Verde Benessere di Psya Italia in favore del benessere sul lavoro. Quali valutazioni hanno animato la vostra scelta?
Psya è la più recente iniziativa in seno al nostro programma “Work Well” perché possiamo riuscire a fare tutto ma… se c’è un problema nella sfera privata o professionale, ci vuole un sostegno psicologico immediatamente accessibile che garantisca l’anonimato.
Ne stiamo facendo una promozione graduale: abbiamo cominciato con una presentazione introduttiva del servizio via email, e a breve faremmo una campagna cartacea con poster e flyer.

Nel tuo ruolo professionale, quali prospettive intravedi per il work-life balance in Italia?All’espressione Work Life Balance preferisco quella di Work Life Integration perché a livello di ore tra vita privata e vita professionale l’equilibrio non c’è! E vedo che c’è ancora tanto da fare! Non è facile: ci vuole un’ottima organizzazione, molto attiva. L’importante è mettere sempre le persone al centro.

Immagini : credit fotografici Euler Hermes