Il valore delle cose semplici. Pillole di saggezza da “Il Piccolo Principe”

Ho letto molte volte “Il Piccolo Principe” e ogni volta che riprendo tra le mani questo bellissimo libro trovo sempre una frase che si intona con alcuni momenti della vita. Antoine de Saint-Exupéry, l’autore del teso, ha scritto questo libro con un linguaggio molto semplice, ma i suoi insegnamenti trascendono la barriera del tempo e l’età.

La storia, apparentemente innocente, del Piccolo Principe, crea un universo parallelo rispetto alla nostra realtà, nel quale ci si vede spesso riflessi. Per questo trovo Il Piccolo Principe un breve trattato di psicologia, di sentimenti delicati, dall’amicizia all’amore, un viaggio in forma di favola attraverso una realtà immaginaria più vera del reale e che si addentra tra i sentieri della vita. Ecco alcuni messaggi importanti contenuti in questa originale produzione letteraria.

Conosci te stesso
“Non è il geografo che fa il conto delle città, dei fiumi, delle montagne, dei mari, degli oceani e dei deserti. Il geografo è troppo importante e non può andare a zonzo. Non esce mai dal suo studio. Ma lì riceve gli esploratori. Li ascolta e trascrive i loro ricordi.”

Ad un certo punto della storia il Piccolo Principe incontra un geografo che rifiuta di esplorare il proprio mondo perché è troppo occupato a fare ricerche su luoghi lontani.

In questa parte del testo viene dato risalto al rischio di cadere nella trappola di cercare altrove – e dunque di non trovare – ciò che invece è già presente dentro ciascuno. Il messaggio verte sull’importanza di conoscere se stessi come base per confrontarsi con gli altri e con il mondo.

È il tempo che hai perso per la tua rosa che rende la tua rosa così importante
Un bambino e la sua rosa ma, potremmo dire, ognuno di noi e le persone con cui abbiamo un legame affettivo.

Una relazione è una fonte di appartenenza, di identità e riconoscimento reciproco per entrambi i partecipanti.

Ogni rapporto umano ha bisogno di essere coltivato e nutrito perché sia unico. Un’amicizia, una relazione amorosa, un affetto basato su un’affinità intellettuale; tutti i legami, di qualunque natura siano, non possono mai darsi per scontati e definiti una volta per tutte; è l’impegno e la volontà di entrambe le parti che permette ad un legame di mantenersi nel tempo, crescere ed evolversi col mutare delle persone stesse che vi sono coinvolte.

Ci vogliono i riti
“Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti”.

In queste parole, la Volpe insegna al Piccolo Principe il valore dell’attesa e della ritualità nei rapporti umani. Il rito è inteso come un modo per far sì che un istante non rassomigli a un altro, che i momenti speciali ottengano il loro vero valore. Non in un momento qualsiasi, né in un’ora qualsiasi, né in una forma qualsiasi. I riti fanno sì che il cuore possa prepararsi per sentire intensamente quello che verrà, che i sensi siano più attenti e che la mente sia più aperta alla sorpresa.

Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te
“E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste. Ma tu hai dei capelli color d’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te.”

In questa frase è racchiusa una bella metafora che sottolinea quanto le cose del mondo che ci circondano hanno significato grazie alle esperienze che associamo ad esse. In altre parole, l’intero pianeta, e ciò che lo compone, non ha significato di per sé. Il suo valore e la sua ragione di esistere è dato dalle persone.

Siamo noi a dare un senso al mondo e a ogni cosa che siamo e viviamo!

Guarda dentro, usa il cuore
Nell’ultimo capitolo la volpe consegna il regalo più grande a colui che ha saputo addomesticarlo: una verità. “Solo con il cuore si può vedere bene. L’essenziale è invisibile agli occhi”, gli dice.

Nel dire addio al Piccolo Principe la volpe svela il segreto che in seguito diventerà la citazione più famosa tratta dal racconto. Il cuore è descritto come lo strumento principe utile per osservare e comprendere la realtà, gli altri e tutto il mondo che ci circonda.

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