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Bonus psicologo: un primo segnale di cambiamento

Lo scorso 27 maggio è stato firmato dal Ministro della Salute il decreto attuativo che segna l’avvio del Bonus Psicologo.

Si tratta di un importante passo in avanti nella promozione del benessere psicologico, una dimensione che sta assumendo un’importanza crescente nelle politiche sociali del nostro Paese.

Oggi, per la prima volta, molte delle famiglie che vivono in situazione di povertà potranno richiedere un contributo per la cura del disagio psichico.

Il tema della salute mentale è diventato parte dell’attualità con lo scoppio della pandemia, che ha esacerbato i livelli di sofferenza pregressi nella popolazione, penalizzando soprattutto i giovani e le famiglie più povere. In questi due anni e mezzo di incertezza, il mondo delle organizzazioni ha manifestato una grande sensibilità al benessere psicologico dei collaboratori, accelerando quel cambiamento che era già in atto nella cultura aziendale e che ha dato vita alle politiche di People Care.

Bonus Psicologo: i punti chiave

Il Bonus Psicologo è una misura economica innovativa destinata ai cittadini che si trovano in una condizione di fragilità psicosociale, ma presenta delle limitazioni (volute dal Legislatore) che non permettono ancora di includere a pieno titolo la salute mentale come parte delle strategie di welfare sociale.

Per richiedere il Bonus Psicologo, infatti, bisognerà aspettare la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale, quindi 30 giorni per conoscere la data di apertura dello sportello telematico.

Da lì occorreranno altri 60 giorni di attesa per la chiusura dello sportello telematico, la formazione delle graduatorie degli aventi diritto e lo sbarramento dei cittadini con reddito ISEE più alto (comunque non superiore ai 50 mila euro annui).

Benessere psicologico: il ruolo delle organizzazioni

Forte della sua trentennale esperienza nel campo della salute mentale, Stimulus ribadisce come

gli sforzi per promuovere il benessere mentale nelle organizzazioni non possano fermarsi alla cura della sofferenza conclamata, ma debbano includere tutte le persone che nel corso della propria vita sperimentano momenti di difficoltà e incertezza.

Maggiore è la capacità del supporto psicologico di includere le persone e di modellarsi sui tempi di cura del soggetto, maggiore sarà il suo utilizzo e il beneficio che ne deriverà per tutti i fruitori.

Per questo motivo, il supporto psicologico aziendale basato sui criteri di Stimulus rimane ad oggi uno strumento capace di favorire una corretta informazione delle persone sulla salute mentale e di garantire l’accesso a percorsi di cura individualizzati a tutti i potenziali beneficiari.

Diego Scarselli, Operations Manager Stimulus Italiaa cura di Diego Scarselli,
Operations Manager
Stimulus Italia