comunicazione efficace

Che cos’è la comunicazione efficace?

Tutti comunichiamo ogni giorno con decine di persone e attraverso una ampia varietà di strumenti. È talmente naturale e quotidiano che a volte non prestiamo attenzione alla complessità dell’atto di comunicare. Scopriamo assieme cosa si intende quando si parla di comunicazione efficace.

Cosa si nasconde dietro un’ordinaria comunicazione?

La comunicazione interpersonale, che coinvolge due o più persone, non è un semplice scambio di contenuti tra le parti. Si tratta di una relazione in cui gli interlocutori si influenzano, e ogni passaggio modifica l’intero sistema.

Comunicando esprimiamo la nostra identità personale, i valori che ci guidano e la nostra apertura al cambiamento in base all’esito della comunicazione stessa. Tutto viene messo in gioco: chi sono, come mi vedo, come vedo l’altro e qual è il legame che ci lega.
Questa definizione di sé, dell’altro e della relazione attraverso la comunicazione è incessante e reciproca. E quando finisce, le persone che sono entrate in comunicazione né escono influenzate. È la reciproca influenza che genera, alimenta e – quando è positiva – conserva il benessere psicologico dell’individuo.

Comunicazione efficace: attraverso quali canali comunichiamo?

La comunicazione comprende il linguaggio, ma non si riduce ad esso. Bisogna tener presente che la comunicazione verbale (il linguaggio, le parole, il contenuto) rappresenta solo il 7% della comunicazione. Se comunicando noi utilizzassimo solo il livello verbale, verrebbe compreso solo una percentuale minima di ciò che è stato detto perché mancherebbero al messaggio tutti i “colori” che lo rendono comprensibile nel sistema delle relazioni interpersonali.

Il 38% della comunicazione passa attraverso il canale paraverbale: tono della voce, timbro, ritmo, inflessione, volume, pause, velocità. Ben il 55% della comunicazione passa attraverso il canale non verbale, chiamato anche linguaggio del corpo: comprende i movimenti del corpo, del volto, degli occhi, l’atteggiamento, la prossemica, l’aspetto, la postura. I gesti che effettuiamo comunicando possono rappresentare: accompagnamento alla parola, per enfatizzare, sottolineare; possono essere simbolici, rimpiazzano la parola, per regolare turni di parola, manifestare attenzione o distacco; emotivi, manifestare ansia, gioia.

Nella comunicazione la gestualità ha un ruolo importante, può rappresentare: un rinforzo, un’involontaria smentita, una fonte di feedback. Una comunicazione efficace è una comunicazione nella quale tutti e tre i livelli sono coinvolti e sono coerenti tra loro.
Con la comunicazione digitale abbiamo inizialmente perso il valore aggiunto della comunicazione paraverbale e non verbale, che però oggi è sostituito dalla varietà dei mezzi che possiamo usare: emoji, gif, vocali, videochiamate e ancora se usiamo un app di messaggistica e quale, oppure una mail. Perché la comunicazione sia efficace, dobbiamo scegliere lo strumento più adatto per sostituire quello che la voce e il corpo fanno per noi nella comunicazione diretta.

Il silenzio è comunicazione?

Il silenzio è assenza di parole. Ma è anche un modo strategico di comunicare, il suo significato varia con le situazioni, le relazioni e la cultura di riferimento. È ambiguo, perché può essere indizio di ottimo rapporto e di una comunicazione intensa, oppure di pessima relazione e di una comunicazione deteriorata.

Possiamo distinguere:

silenzi con funzione riflessiva, cioè si sta in silenzio perché si raccolgono idee, si elaborano dati, pensieri e si riflette;


silenzi con funzione difensiva, cioè si tace per non aggravare un problema di relazione e riprendere la discussione in un momento più favorevole;


silenzi che risultano non funzionali allo scambio relazione, questi ultimi hanno per bersaglio figure percepite come avversarie, e si utilizza il silenzio nei loro confronti per indurre nell’altro sensi di colpa o per sottolineare l‘inferiorità dell’altro.

Verso una comunicazione efficace

Una comunicazione è efficace se i tre livelli (verbale, paraverbale, non verbale). Questi sono congruenti e se la comunicazione è finalizzata ad entrare in contatto con l’altro, dare e ottenere fiducia, affermare, tranquillizzare, coinvolgere, affascinare, ottenere consenso. La comunicazione efficace non è una strategia studiata a tavolino, ma va attenzionata e seguita ad ogni comunicazione interpersonale: ogni esperienza influenza la comunicazione e quindi anche la relazione con l’altro.

Le parole chiave di una comunicazione efficace sono: empatia, ascolto, feedback e spontaneità. Questo si può tradurre in un atteggiamento di ascolto attivo: accogliere e incoraggiare l’altro rispetto al messaggio che mi invia, restituire all’altro ciò che mi arriva e rinunciare ad atteggiamenti sabotatori (quali il giudizio, la critica, soluzioni frettolose). Comunicare efficacemente significa esprimere al meglio se stessi, i propri stati d’animo e instaurare relazioni soddisfacenti, nelle quali condividere bisogni, valori e obiettivi.

Migliorare la comunicazione permette perciò di entrare in sintonia con i propri interlocutori, ascoltare attivamente, rispettare i diritti di chi ci sta di fronte e arricchirsi interiormente.

 

Guendalina Grossi
Psicologa, Service Coordinator di Stimulus Italia