Intelligenza emotiva nelle organizzazioni, cover intervista Mariangela Candido, HR Director Andriani

L’intelligenza emotiva a supporto della Persona e dei team

Nel 2022, Andriani S.pA azienda del settore innovation Food con sede a Gravina di Puglia, in collaborazione con Stimulus Italia, ha attivato per le proprie persone un percorso di formazione sull’Intelligenza Emotiva.

Mariangela Candido, HR director di Andriani SPA, ha accettato di condividere e raccontare la propria esperienza diretta.

Intelligenza Emotiva nelle organizzazioni: l’esperienza di Andriani

Quali motivazioni vi hanno spinto a trattare il tema dell’intelligenza emotiva all’interno della vostra organizzazione?

L’intelligenza emotiva, quale capacità di riconoscere, comprendere, etichettare e gestire le emozioni proprie e altrui, viene definita una delle competenze trasversali del futuro, che è opportuno valorizzare e sviluppare per affrontare al meglio le evoluzioni dei sistemi sociali ed organizzativi.

Puntare sulla valorizzazione di questa competenza significa dotare i nostri collaboratori di strumenti utili per gestire con maggiore serenità e consapevolezza le relazioni con i propri colleghi, ma anche personali, migliorando l’ascolto attivo, l’empatia e la capacità di collaborazione. Questo consente a ciascuno di migliorare anche il proprio stato di benessere sul lavoro, incrementando la motivazione intrinseca, l’engagement e la performance.


Come si inserisce il percorso svolto all’interno del vostro piano di formazione e sviluppo dei vostri collaboratori?

La formazione è per Andriani un asset fondamentale di crescita, valorizzazione e sviluppo di competenze e potenzialità, che permette a ciascuno non solo di migliorare costantemente le proprie hard e soft skills, ma anche di “fiorire” nelle proprie attitudini, potenzialità, aspirazioni.

Andriani costruisce annualmente percorsi formativi personalizzati per tutti i collaboratori, con piani formativi continui e strutturati, che garantiscano di raggiungere obiettivi di soddisfazione ed efficacia.

Da alcuni anni stiamo inoltre lavorando a progetti aziendali di prevenzione dello stress sul lavoro, in cui va ad allinearsi il corso in Gestione delle emozioni, che riteniamo essere di grande valore nell’aiutare ciascuno di noi a riconoscere i propri stati emotivi, potenziali stati di stress e fattori che lo generano, imparare a distinguere eustress da distress, valutare le situazioni che scatenano determinate emozioni e gestirle al meglio.


In che modo sviluppare l’intelligenza emotiva a tutti i livelli dell’organizzazione possa servire alle persone per svolgere al meglio il proprio lavoro?

Lo sviluppo della competenza emotiva permette di migliorare la capacità di regolare e gestire le proprie emozioni, rendendo così ciascun lavoratore sempre più efficiente nella conduzione di relazioni positive e nell’attuazione di comportamenti socializzanti.

Teniamo conto che è proprio attraverso le relazioni, i contesti di confronto e di collaborazione che la competenza emotiva si modella, partendo dalla capacità di riconoscere e regolare i propri stati emotivi, che consente di facilitare interazioni, comunicazioni, risoluzione di problemi e raggiungimento degli obiettivi.

Daniel Goleman, che ha approfondito il concetto di intelligenza emotiva, introdotto nel 1990 da Salovey e Mayer, ci insegna che la competenza emotiva si struttura attraverso competenze personali e competenze sociali, evidenziando punti di forza e aree di miglioramento. Ed è proprio sulla base di tale riconoscimento che si può migliorare sempre più la gestione delle attività lavorative quotidiane, gli scambi comunicativi e quindi anche il well-being. Conoscere se stessi e ascoltare, comprendere le emozioni, esigenze e sentimenti altrui può aiutarci a raggiungere un più forte senso di benessere e quindi di Felicità, incrementando il senso di appartenenza all’Azienda e rinsaldando il contratto informale con la stessa, con positivi impatti sui livelli di produttività.

Noi esseri umani siamo costituiti da emozioni, sono ciò che ci caratterizza e distingue gli uni dagli altri, per questo vanno ascoltate e coltivate all’interno dei contesti organizzativi: solo in questo modo possiamo ottenere un reale benessere mentale, parte fondamentale del nostro vissuto quotidiano sia sul lavoro che nella vita privata.


Come è stato tornare a fare una formazione in presenza e quali plus vi sono?

Durante il periodo della pandemia abbiamo sperimentato diverse modalità di formazione a distanza, cercando di mantenere una strategia formativa immersiva e di edu-tainment, ma devo dire che molti colleghi e colleghe richiedevano il contatto umano che è un aspetto sempre fondamentale per un’esperienza più profonda e completa della vita aziendale.

Quindi confermo che sono stati tutti entusiasti di tornare alla formazione in presenza, fare lavori di gruppo, esperienze outdoor tipo il parco avventure, escursioni in mountain bike e condividere momenti di svago e divertimento, oltre che apprendimento.

Uno sguardo al futuro

L’intelligenza emotiva è la capacità di identificare e gestire le proprie emozioni, e comprendere le emozioni degli altri.

Saper gestire consapevolmente le proprie emozioni e quelle delle altre persone è una qualità fondamentale per il nostro benessere psicologico e sociale sia nella propria vita personale ma anche in quella lavorativa.

Si tratta di un concetto che fa riferimento anche alla capacità di trovare dentro di sé la motivazione intrinseca necessaria a portare a termine attività e compiti nonostante momenti emotivamente carichi.

Da anni si parla di intelligenza emotiva in azienda e studi recenti la identificano come un elemento ormai imprescindibile all’interno delle organizzazioni. Nel dipingere lo scenario lavorativo del futuro, infatti, il World Economic Forum annovera l’intelligenza emotiva tra le 10 soft skills più ricercate da qui ai prossimi anni.

Evidenze emerse anche da una ricerca di McKinsey del 2018 che sottolinea come nel 2030 vi sarà un aumento della domanda di queste skills in azienda pari al 30%.

All’interno dei contesti lavorativi d’oggi questa assume un’importanza rilevante in quanto i lavoratori emotivamente intelligenti partecipano alla creazione di ambienti sani per lo scambio di idee e feedback, caratterizzati da elevata collaborazione, empatia e coinvolgimento con il team e con l’azienda.

Lorenza Pastore, psicologa e formatrice Stimulus Italia

A cura di Lorenza Pastore,
Psicologa e Formatrice
Stimulus Italia