Benessere psicologico e review di fine anno
Le review di fine anno rappresentano un momento cruciale per valutare le performance dei lavoratori, ma possono anche essere fonte di stress e ansia, con impatti significativi su benessere psicologico della persona.
Secondo una ricerca di Lyra Health (State of Workforce Mental Health Report, 2024), il 75% dei lavoratori prova stress durante il periodo delle review annuali, spesso legato alla pressione di fornire o ricevere feedback negativi.
Per questo motivo è importante che le figure HR attenzionino il bilanciamento tra l’importanza del feedback e il supporto al benessere psicologico delle persone.
Cosa sono le review di fine anno?
La review di fine anno è una pratica organizzativa volta a valutare le prestazioni di collaboratori e collaboratrici in base a obiettivi prefissati e a confrontarsi su questi aspetti. È uno strumento utile per riconoscere i risultati raggiunti e pianificare futuri sviluppi professionali.
Spesso però da parte dell’organizzazione viene sottovalutato l’impatto che questo momento ha sul benessere mentale delle sue persone.
Un feedback non gestito correttamente può generare ansia, senso di inadeguatezza o forte distress. Inoltre, quando il focus è esclusivamente sulle performance, la persona può sentirsi valutata solo per i risultati, senza attenzione alla sua crescita personale e al suo benessere psico-fisico.
Review di fine anno: qual è l’impatto sul benessere psicologico?
L’impatto della review di fine anno sul benessere psicologico può essere significativo.
Innanzitutto, spesso queste valutazioni generano ansia anticipatoria, ovvero il timore del giudizio futuro. La persona può provare preoccupazione per il feedback che riceverà, i possibili impatti sulla carriera e l’incertezza generale circa la valutazione che riceverà. Questo effetto è ancor più accentuato nelle realtà in cui i feedback e la valutazione tra Persone e manager si concentrano in un unico momento dell’anno.
Inoltre, dal punto di vista psicologico, le review incentrate solo sulle performance numeriche, sui KPI o sui risultati raggiunti rischiano di trascurare le dimensioni umane come l’impegno, la motivazione e il contesto lavorativo. Questa percezione può portare a una sensazione di disconnessione emotiva e alienazione, influendo negativamente l’autostima. Inoltre, il feedback di miglioramento, se non gestito con sensibilità, può essere percepito come una minaccia personale, attivando meccanismi di difesa psicologica che possono aumentare lo stress e l’ansia.
Un altro fattore è l’incertezza sul futuro. Collaboratori e collaboratrici spesso collegano i risultati delle review a decisioni cruciali come promozioni o aumenti salariali. La mancanza di trasparenza o chiarezza nei criteri di valutazione può accentuare il timore del fallimento e creare un clima di insicurezza lavorativa, amplificando lo stress e il malessere mentale.
Infine, il clima aziendale che si genera attorno alla valutazione delle prestazioni può avere conseguenze più ampie. Una gestione inadeguata della review, priva di attenzione al benessere psicologico, può contribuire a creare un ambiente di lavoro altamente competitivo. Le persone potrebbero sentirsi demotivate, meno propense a collaborare e più inclini a cercare altre opportunità lavorative.
Quali strategie possono tutelare il benessere psicologico?
Per gestire al meglio le review di fine anno e tutelare il benessere psicologico dei lavoratori, esistono diverse strategie:
1. Introdurre una cultura del feedback continuo: creare momenti di feedback regolari durante tutto l’anno riduce la pressione associata a un’unica review annuale. Questo approccio consente alle persone di dare e di ricevere feedback costruttivi in modo costante, evitando l’accumulo di tensione a fine anno e gestendo meglio lo stress.
2. Focalizzarsi sullo sviluppo personale: le review dovrebbero concentrarsi non solo sui risultati raggiunti, ma anche sulle aspirazioni, sulla motivazione e sulla crescita professionale della persona. Mappare il livello di motivazione della risorsa, offrire opportunità di sviluppo e pianificare percorsi di carriera aiuta a mantenere alta la motivazione e l’ingaggio, oltre che la performance.
3. Includere la salute mentale nelle review: sarebbe importante che manager e HR fossero formati a riconoscere segnali di stress o malessere mentale nei collaboratori. La review, può rappresentare anche uno spazio sicuro in cui discutere di temi legati al benessere psicologico come il bilanciamento tra vita privata e lavoro e la gestione dello stress.
4. Adottare una comunicazione empatica e trasparente: un feedback costruttivo che evidenzi sia i successi sia le aree di miglioramento aiuta le persone a sentirsi valorizzate. È importante che tutte le figure manageriali – e non solo – abbiano gli strumenti e le conoscenze necessarie per formulare feedback efficaci, favorendo così un approccio collaborativo alla crescita professionale.
Conclusioni finali
Le review di fine anno sono momenti di cruciale importanza per lo sviluppo professionale, ma se mal gestite, possono influire negativamente sulla salute mentale e sul benessere psicologico delle persone, con ricadute anche su benessere organizzativo generale.
Un approccio che integri le valutazioni delle performance con attenzione alla crescita personale e al supporto psicologico è essenziale per mantenere un clima aziendale sano.
Arianna Giordano,
Psicologa Consulente
Stimulus Italia