Ansia e isolamento: l’importanza della solidarietà per il benessere psicologico

Viviamo in un’epoca in cui l’individualismo e la ricerca della performance personale sembrano dominare la quotidianità. In questo contesto, il rischio è quello di dimenticare quanto le relazioni umane siano fondamentali per il nostro equilibrio interiore.
Il benessere psicologico non si costruisce solo attraverso successi individuali, ma anche grazie al senso di appartenenza, al contatto autentico con gli altri e alla condivisione. Quando mancano connessioni significative, aumenta la vulnerabilità a sentimenti di ansia, solitudine e disconnessione emotiva. La solidarietà, in questo scenario, emerge come una risorsa potente per ricostruire legami e proteggere la salute mentale.
Che cos’è la solidarietà?
In psicologia, la solidarietà è considerata una competenza socio-emotiva collegata all’intelligenza emotiva. Non si tratta semplicemente di aiutare l’altro: è un’attitudine, un modo di stare nel mondo. Essere solidali significa sapersi aprire all’esperienza altrui, soprattutto nei momenti di difficoltà, offrendo ascolto, tempo, presenza.
Questo tipo di relazione reciproca rafforza il senso di umanità condivisa e favorisce il superamento dell’egocentrismo, contribuendo a costruire una cultura dell’inclusione.
Solitudine e salute mentale
La solitudine è tra le paure più diffuse e può manifestarsi a ogni età. L’assenza di connessioni sociali ha effetti tangibili sulla salute: diversi studi ne collegano la presenza a depressione, disturbi del sonno, peggioramento delle funzioni cognitive e aumento del rischio cardiovascolare (Philosophical Transactions of the Royal Society B, 2015). Riconoscere per tempo i segnali dell’isolamento è cruciale per prevenire conseguenze più gravi.
La solidarietà si rivela in questo senso una risorsa strategica. Aiutare gli altri, attraverso il volontariato o semplici gesti quotidiani, migliora il benessere mentale e rafforza l’autostima (Brown et al., 2003; Post, 2005). A livello neurobiologico, l’altruismo attiva le aree cerebrali della ricompensa e riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
Azioni di solidarietà
La solidarietà può essere allenata nella vita di tutti i giorni attraverso azioni concrete, semplici ma significative:
– volontariato sociale o aziendale: partecipare ad attività solidali, come il supporto a persone fragili o la cura dell’ambiente, aumenta il senso di utilità e migliora il clima organizzativo nel caso dei programmi aziendali
– team building relazionale: promuovere attività non competitive, come camminate o laboratori creativi, rafforza i legami e riduce lo stress
– progetti sostenibili e cooperativi: iniziative come orti condivisi, bookcrossing o raccolte rifiuti stimolano la collaborazione e generano nuove connessioni
Conclusione
In un mondo che spinge all’autosufficienza e alla performance, ricordare il valore della solidarietà diventa un atto di resistenza e cura. Coltivare relazioni autentiche, offrire supporto e accogliere la vulnerabilità altrui aiuta a contrastare l’ansia e il senso di isolamento. La solidarietà non è solo un gesto etico, è una scelta di salute pubblica e benessere collettivo. Costruire comunità empatiche e inclusive non è un’utopia, ma un percorso possibile, fatto di piccole azioni quotidiane che generano cambiamenti duraturi.
Valentina Nuscis,
Psicologa ed EAP Generalis