Cristiano Rossi, Siemens

Cristiano Rossi, Head of Compensation & Benefits Italy and Greece
Mi chiamo Cristiano e sono entrato in Siemens nel 2001, dopo aver completato gli studi in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano. Ho iniziato la mia carriera nel business per poi svilupparmi nella funzione Human Resources, ricoprendo ruoli con responsabilità crescente, prima come specialist e poi come HR Business Partner per diverse realtà aziendali. Nell’ottobre 2016 sono stato nominato Head of Compensation & Benefits per Italia e Grecia e, attualmente, seguo anche progetti trasversali a livello EMEA.
Se dovessi identificare un contributo chiave che hai dato per plasmare il Benessere nella tua organizzazione, quale sceglieresti e perché?
Difficile indentificarne uno solo, ne citerei almeno due. L’introduzione, già del 2011, dello Smart Working; prima vera milestone del nostro percorso di wellbeing. Ratificato da accordo sindacale nel 2017 è ormai il nostro strumento principale per supportare l’equilibrio tra vita privata e vita professionale grazie all’estrema flessibilità lasciata alle nostre persone in termini di luogo e orario di lavoro. Il secondo contributo importante al benessere è stata la creazione, nel 2016, del programma welfare Good Life Siemens con un brand dedicato. Si pone l’obiettivo di offrire servizi e benefit flessibili che rispondano ai bisogni diversi e in continua evoluzione delle nostre persone e dei loro familiari focalizzandosi sul benessere fisico, psicologico e finanziario; i tre pillar della nostra strategia.
Quali sfide o ostacoli ritieni possano influenzare l’integrazione del Benessere in azienda e come pensi di affrontarli?
La nostra azienda sta vivendo un processo di rapida trasformazione per diventare sempre più una technology company di riferimento sul mercato. Chiediamo quindi ai nostri collaboratori uno spiccato growth mindest per adottare metodologie di lavoro più agili, acquisire nuove skill e uscire dalla zona di comfort. Supportare le nostre persone (e chi sta loro vicino) a combattere lo stress generato da questa transizione, che si associa a quello causato da ritmi di vita sempre più frenetici, rappresenta la sida più importante in termini di wellbeing.
Se da un lato abbiamo imparato negli anni che la chiave per affrontare un cambiamento è creare un rapporto di fiducia con le persone, basato sulla condivisione trasparente delle nuove necessità e delle motivazioni per cui la trasformazione è importante per il business, dall’altro stiamo sempre più affiancando agli strumenti storici di formazione e sviluppo quei servizi volti a comprendere le proprie emozioni e riconoscere e gestire gli stati di ansia come, ad esempio, il servizio di assistenza psicologica.
Quale stakeholder o risorsa ritieni fondamentale per sostenere e promuovere il Benessere nel contesto aziendale?
La cultura del benessere deve essere condivisa da tutti in azienda ma, sicuramente, i people manager giocano un ruolo chiave.
Per questo, in Siemens, richiediamo a queste figure un coinvolgimento attivo e abbiamo introdotto per loro specifici programmi di sensibilizzazione e formazione sul wellbeing e sul riconoscimento e la gestione delle emozioni. Devono essere i primi promotori, non solo di una cultura volta alle performance e alla meritocrazia ma anche, e soprattutto, al benessere delle persone. Manager e collaboratori hanno dialoghi individuali periodici chiamati Growth Talks, focalizzati allo sviluppo individuale, alla condivisione di stati d’animo, idee e punti di forza.
Ove possibile, inoltre, eleggiamo persone chiamate “champions” che abbiano il compito di farsi portavoce e sensibilizzare su tematiche che impattano il benessere aziendale, come quelle DEI. Fondamentale è potersi avvalere anche di consulenti esterni esperti, come quelli di Stimulus, che possano aiutare a creare le fondamenta di un percorso di wellbeing che miri a essere efficace e che possano agire da partner fidati.